Questa sera su Iris va in onda il film “Solo per vendetta”, per la regia di Roger Donaldson con Nicolas Cage, January Jones, Guy Pearce, Harold Perrineau, Jennifer Carpenter. La vicenda racconta di un tranquillo professore di lettere inglesi che vede il suo mondo crollare quando la moglie è picchiata e violentata. La rabbia e il senso di impotenza sono tali che quando nella sala d’attesa dell’ospedale è avvicinato da un uomo che si propone di fare “giustizia” al posto suo e della polizia in cambio di futuri favori, il professore accetta. La giustizia dell’occhio per occhio sarà effettivamente fatta ma il prezzo da pagare sarà l’ingresso forzato in un’associazione dedita al vigilantismo che non ammette fuoriuscite o dinieghi.Diviso nettamente in due parti per quanto riguarda gli intenti, Solo per vendetta inizia con l’idea di camminare nel solco di uno dei generi più tradizionali del cinema americano, quello dell’uomo comune pronto a cose straordinarie quando la sua “normalità” è intaccata dal contatto con il crimine e la violenza. Solo per vendetta ha una regia poco avvezza al cinema d’azione puro e più interessata al gioco d’inganni (che infatti sembra la parte più riuscita).
Girato con videocamere digitali a bassissimo costo ma altissima resa, tra cui alcune DSLR nelle scene d’inseguimento notturno in macchina, e interpretato da una valanga di attori provenienti dalle serie tv (Jennifer Carpenter, January Jones e Harold Perrineau a cui, per amor di statistica, andrebbe aggiunto anche Guy Pearce, emerso a suo tempo grazie alle serie tv australiane), Solo per vendetta appare come un’operazione in cui nessuno voleva davvero credere, un film che si lascia morire alla stessa maniera con la quale la sua sceneggiatura, con il passare dei minuti, dismette qualsiasi aspirazione per dedicarsi ai soli inseguimenti.
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