Questa sera su Italia 1 va in onda “L’Era Glaciale 4 Continenti alla deriva”, per la regia di Steve Martino, Mike Thurmeier. L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 16,5 milioni di euro e 5,6 milioni di euro nel primo weekend. Il mammut Manny è alle prese con l’adolescenza della figlia Pesca, attratta da amicizie superficiali se non pericolose, quando il ghiaccio sotto le zampe comincia a tremare fino a rompersi. Manny, Diego e Sid, con la compagnia folle di “nonnina” (l’anziana di famiglia che i genitori di Sid gli hanno scaricato prima di abbandonarlo per la seconda volta), si ritrovano alla deriva su un iceberg e vengono attaccati da una ciurma di pirati, capitanata dall’odioso capital Sbudella.Dopo l’incidente di percorso del terzo tomo, stanco e artificioso, il franchise del bradipo e del mammut, garanzia di felicità per i bambini e soprattutto per il botteghino, torna ad un ottimo livello di tecnica e di racconto, anche se i temi sono davvero sempre quelli: dal diverso che non si deve vergognare di essere tale (Pesca dorme a testa in giù come la madre e gli opossum) alla famiglia più importante, che non è quella del sangue ma quella del cuore.I pirati svolgono qui lo stesso ruolo che svolge il carrozzone del circo nel capitolo contemporaneo di Madagascar, con ricadute però meno scontate e una buona tenuta di tensione. Ma ciò che più si fa apprezzare in questo Continenti alla deriva è la quantità di battute riuscite e di gag divertenti, da attribuirsi in gran parte al personaggio di nonnina e al suo animale immaginario. Fra le “zolle” narrative, poi, s’inseriscono come di consueto i mini cortometraggi in puro stile slapstick che hanno per protagonista Scrat, all’inseguimento cronico della ghianda che rotola, scivola, s’inabissa o svetta fuori del pianeta. In definitiva, un viaggio che vale la pena di intraprendere: non deluderà.
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