Questa sera su Rai Movie va in onda il film “The Front Runner – Il vizio del potere”, per la regia di Jason Reitman con Hugh Jackman, Vera Farmiga, J.K. Simmons, Sara Paxton, Molly Ephraim, Kaitlyn Dever.
In Italia al Box Office The Front Runner – Il Vizio del Potere ha incassato 67,1 mila euro. Gary Hart, senatore democratico del Colorado, è in piena corsa presidenziale. Favorito dai sondaggi e da un entourage efficientissimo, conduce una vita al riparo dai media che non vedono l’ora di affondare la penna nella sua vita privata. Ma Hart, abile oratore, rimanda al mittente e rilancia esponendo il suo programma politico. Marito e padre, niente sembra contare per lui più del suo lavoro e della sua famiglia. Poi il “Miami Herald” pubblica un articolo e la sua ascesa si interrompe bruscamente. Accusato di avere una relazione extraconiugale con Donna Rice, dovrà rispondere alla consorte e agli elettori dell’attacco e delle foto che lo inchiodano. L’intrigo di The Front Runner – Il vizio del potere, l’impatto mediatico di uno scandalo sessuale sulla carriera di un politico, non è originale ma ha il merito di rammentarci un’epoca in cui la trasgressione a una norma offendeva la coscienza, scioccava l’opinione pubblica e fotteva la corsa del senatore di turno. Un periodo in cui il ‘carattere’ di un leader (ancora) contava. La storia di Gary Hart, candidato del partito democratico alle presidenziali del 1988 liquidato in una notte per adulterio, fece molto scalpore a suo tempo ma è stata rimpiazzata negli anni e nell’immaginario collettivo da episodi della stessa natura. Ironia della sorte, i bersagli successivi hanno retto il colpo e conservato il posto. Bill Clinton non è forse sopravvissuto dieci anni dopo allo scandalo Lewinsky? Donald Trump non è il presidente degli Stati Uniti? Frank Underwood non è il presidente (finzionale) il cui successo è direttamente proporzionale alle sue nefandezze?
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