Burn After Reading – A prova di spia | questa sera su Iris

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Questa sera su Iris va in onda “Burn After Reading – A prova di Spia”, per la regia di Ethan Coen, Joel Coen con George Clooney, Frances McDormand, John Malkovich, Brad Pitt, Tilda Swinton, Richard Jenkins

Il film ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Burn After Reading – A prova di spia ha incassato 6,1 milioni di euro. Osborne Cox è un analista della CIA che viene da un giorno all’altro allontanato dal suo incarico. Motivo ufficiale: ha dei problemi con l’alcol. Comincerà ad averli rimanendo a casa disoccupato e con una moglie che lo tradisce con Harry Pfaffer, uno sceriffo federale affetto da numerose intolleranze alimentari. Alla periferia di Washington, in una palestra, Linda Litzke (una donna di mezza età che sogna interventi di chirurgia estetica che non può pagarsi) viene coinvolta da Chas, un collega svaporato, in un gioco pericoloso. Un inserviente ha trovato in uno spogliatoio un dischetto con informazioni riservate della CIA. I due risalgono al proprietario, che è Osborne, e decidono di tentare di ricattarlo per denaro.
Il riferimento a Chevy Chase protagonista dell’indimenticato Spie come noi è addirittura esplicito. Ma, come sempre accade con i più intellettuali dei registi americani (anche quando sembrano muoversi in assoluta scioltezza alla ricerca del divertissement più puro), tutto è molto più complesso di come appare a una lettura superficiale. In una società in cui tutti hanno sogni alimentati dal bisogno di apparire (le memorie dell’ex spia, gli interventi di chirurgia estetica per la donna che rifiuta chi ha vicino per ficcarsi in storie cercate via Internet) i Coen inseriscono un doppio salto mortale. Non cercano infatti di farti dimenticare chi sono gli attori o le attrici che stanno interpretando i ruoli principali cercando di farti appassionare ai loro personaggi. Lavorano invece sulla loro presenza caricando le caratterizzazioni (impagabile quella di Brad Pitt) in modo che lo spettatore abbia sempre l’attenzione divisa in due. Da un lato osservi ciò che fa Harry ma, al contempo, sei quasi costretto a dirti “Guarda come se la cava bene Clooney nel tornare a fare l’idiota per i due fratelli“. È questa costante altalena che fa sì che questo film, che alcuni potrebbero considerare come ‘minore’ nella filmografia coeniana, si collochi invece alla perfezione nella consapevole e continua ricerca di uno sguardo che non dimentica mai una proposta ‘alta’ delle potenzialità del cinema.

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