Le novità drammaturgiche a volte fanno paura per l’accoglienza del pubblico e della critica. Nel caso di “Amici, Amori, Amanti”, ovvero “La verità”, c’è il coraggio di un regista come Enrico Maria Lamanna di scommettere su un testo di un drammaturgo francese tra i più rappresentati, Florian Zeller, che sta circuitando in diverse piazze internazionali per la forza del racconto scenico che prelude ad una ipocrisia che aleggia costantemente sulle nostre relazioni collaudate o non. Continua a leggere