“Certe Notti”, in scena in questi giorni al Teatro Ghione, ha il pregio di raccontare una pagina della nostra Italia, fatta di corpi, di anime, di passioni e di sofferenze che un partenopeo non avrebbe potuto raccontare meglio. Continua a leggere
Antonio Grosso
3 papà per un bebè – quando un bimbo ti cambia la vita
StandardÈ in scena al Teatro Della Cometa di Roma, fino al 16 ottobre, la divertente commedia prodotta dalla Good Mood di Nicola Canonico, scritta da Antonio Grosso, per la regia di Roberto D’Alessandro, 3 papà per un bebè, che vede come protagonisti Mario Zamma, Nicola Canonico, Giuseppe Cantore, Alessia Fabiani e l’adolescente Leonardo Barbarisi. Continua a leggere
Felice Della Corte, padrone di casa del Teatro Marconi e Teatro Nino Manfredi, due teatri che aprono alla grande sulla nuova stagione drammaturgica tra classico e presente
StandardInizia con lo print giusto la stagione del Teatro Marconi, il teatro diretto da Felice Della Corte che inaugura la seconda stagione drammaturgica della capitale. Si inizia con “La foto del carabiniere”, scritto ed interpretato da Claudio Boccaccini, in scena dal 30 settembre al 2 ottobre. Poi dal 20 al 30 ottobre è la volta di un classico del teatro, che ormai circuita da anni, “Grisù, Giuseppe e Maria”, interpretato da Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Franca Abategiovanni, uno spaccato sulla povera Italia degli anni “50” attraverso un sacerdote, uno strampalato sagrestano e due sorelle.
Dal 3 al 13 novembre è in cartellone “Via col vento” con Fabian Grutt, Cecilia Taddei e Fabrizio Gaetani.
Torna per essere rivisto e apprezzato da quelli che ancora non hanno avuto tempo di vederlo, “Minchia Signor Tenente” di Antonio Grosso, con lo stesso Grosso, Antonello Pascale e tanti veterani del suo gruppo storico, per la regia di Nicola Pistoia, in scena dal 17 al 27 novembre.
Dall’1 all’11 dicembre un testo che ha avuto dallo scorso anno successo di pubblico e critica, si tratta di “L’amore migliora la vita” di Angelo Longoni, con Ettore Bassi, Edy Angelillo, Eleonora Ivonne e Giorgio Borghetti, la storia di due coppie di genitori che si trovano a discutere per un problema che riguarda i figli maschi.
Dal 29 dicembre all’8 gennaio è la volta di “Coniugi” di Eric Assous con Felice Della Corte e Roberto D’alessandro, per la regia di Giancarlo Fares. Dal 19 al 29 gennaio Elena Sofia Ricci dirige Valentina Olla, Federico Perrotta e Sabrina Pellegrino in “Mammamia Bella”.
Claudio Boccaccini è regista di “Aspettando Godot” dal 2 al 12 marzo con Pietro De Silva, Felice Della Corte, Riccardo Barbera e Roberto Della Casa.
È la volta dal 16 marzo al 9 aprile di “La classe” di Vincenzo Manna, per la regia di Giuseppe Marini.
Torna un cult teatrale come “Taxi a due piazze” di Ray Cooney dal 4 al 14 maggio con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia.
Sempre Felice Della Corte è il Direttore Artistico del Teatro Nino Manfredi ad Ostia che quest’anno inizia la sua stagione teatrale dal 18 ottobre con “Finchè giudice non ci separi” con Augusto Fornari, Toni Fornari, Laura Ruocco, Luca Angeletti e Nicolas Vaporidis, in scena fino al 30 ottobre.
Dall’8 al 20 novembre è in cartellone “La notte della Tosca”, per la regia di Silvio Giordani con Pietro Longhi, Gabriella Silvestri, Pierre Bresolin.
Dal 22 novembre al 4 dicembre, Massimo Venturiello è il regista di “Profumo di donna” e ne è anche interprete.
“I sorrisi del portiere”, per la regia di Claudio Boccaccini con Rodolfo Laganà, sarà in scena dal 6 al 18 dicembre, uno sguardo sul portiere Orazio Parini che descrive la quotidianità di un palazzo con sarcasmo e ironia.
Dal 10 al 22 gennaio va in scena “Il più brutto weekend della nostra vita” di Norm Foster, per la regia di Maurizio Micheli con lo stesso Micheli, Benedicta Boccoli, Nini Salerno e Antonella Elia, uno sguardo cinico sul non amore visto attraverso quattro protagonisti che nutrono nei confronti dell’altro intolleranza e insofferenza.
Laura Lattuada, Felice Della Corte, Pietro De Silva e Riccardo Barbera sono gli interpreti di “Così è se vi pare” di Luigi Pirandello, per la regia di Claudio Boccaccini.
Dal 21 febbraio al 5 marzo Antonio Grosso, Rocio Morales e Antonello Pascale sono attori di “Certe Notti”, scritto dallo stesso Grosso, per la regia di Giuseppe Miale Di Mauro. Dal 7 al 19 marzo, va in scena “Colpo Basso” di Gianni Clementi con Ennio Coltorti e Jesus Emiliano Coltorti.
Paolo Triestino e Nicola Pistoia sono interpreti di “Io e lui” dal 28 marzo al 9 aprile, per la regia di Massimo Rossi.
Glauco Mauri e Roberto Sturno portano in cartellone “Quattro buffe storie” da Luigi Pirandello e Anton Checov, per la regia di Glauco Mauri.
Tra i programmi fuori abbonamento il tributo a Sinatra “That’s life” dall’11 al 16 ottobre con Gianluca Guidi e “La foto del carabiniere” dal 20 al 23 aprile. Per informazioni più dettagliate potete andare sul sito www.teatroninomanfredi.it.
Al Teatro degli Audaci: “3 papà per un bebè”
StandardDi Paola Aspri
Nicola Canonico ha dimostrato coraggio e determinazione nel mettere in scena “3 papà per un bebè”, una commedia che ha dalla sua due film di successo, una edizione francese una americana, ma che non ha niente a che fare con questa edizione teatrale nostrana, permeata di napoletanità e di quel pizzico di gioviale e pasticciona realtà italiana che fa sempre sorridere e diventa accattivante per lo spettatore. Canonico in questo caso non è solo interprete, ma anche produttore della Good Mood che ha creduto in questo progetto. In scena insieme a Nicola Canonico: Mario Zamma, Giuseppe Cantore e la presenza allegra e fashion di Alessia Fabiani, l’elemento femminile che fa la differenza nel mettere scompiglio nella famigliola improbabile che si è andata a creare nella casa dei tre uomini.
La pièce è scritta da Antonio Grosso e porta la regia attenta ed eclettica di Roberto D’Alessandro che ha saputo tenere testa alla verve degli attori.
La storia è quella di tre uomini che vivono insieme nello stesso appartamento e non hanno niente in comune, in quanto uno è donnaiolo, l’altro è un ginecologo bloccato sessualmente, l’altro è un gay che vorrebbe attentare alla virtù dell’impotente momentaneo. Arriva nella quotidianità dei personaggi un bambino che rende impossibile la convivenza tra i tre. Il bambino sembrerebbe essere figlio del dongiovanni del gruppo, ma la sorpresa che li aspetta denuncia ben altro e li farà trovare di fronte a delle belle responsabilità che saranno poi la scolta decisiva della loro vita. Bravissimi tutti nel rendere spumeggiante una commedia che vive sulle dinamicità recitative. Nicola Canonico è perfetto nel ruolo dello sciupafemmine, disordinato, volubile, partenopeo fino al midollo e con quella bonarietà tipica degli uomini del sud. Giuseppe Cantore è assolutamente esilarante nella parte del gay deciso a tutti i costi a sedurre il malcapitato ginecologo, interpretato da un bravissimo Mario Zamma che non perde occasione per incalzare battute a raffica al suo interlocutore. Alessia Fabiani è efficace nel ruolo dell’irriducibile assistente sociale che nasconde un passato doloroso e che s’innamora contraccambiata del ragazzo napoletano papà per caso. Ma il vero protagonista della pièce è Michelino, il neonato che piange e ride come un bambino vero, grazie alla regia che lo fa agire come un essere umano in fasce. Leonardo Barbarisi è nella parte di Michelino da grande. Da non perdere. Si può ridere a teatro, riflettendo anche su temi come quelli dell’adozione che in questo periodo sono sotto i riflettori, cercando di mettere la pulce nell’orecchio anche a chi ancora la pensa in maniera sbagliata e conformista. Da vedere. Fino al 14 febbraio al Teatro degli Audaci.
Al Teatro della Cometa: "Vicini di stalla"
StandardDi Paola Aspri
Il Natale visto attraverso gli occhi dei campani che portano in scena la tradizione a modo loro con picchi di geniale intuizione. In “Vicini di stalla”, scritto da Antonio Grosso insieme a Francesco Stella, la storia della natività prende un percorso diverso dal solito, quasi una favola moderna vista in chiave ironica e divertente, senza tralasciare quei momenti tipici che rimangono un punto di riferimento per tutti gli esseri umani. Antonio Grosso e Ciro Scalera interpretano magistralmente due pastori nomadi arrivati per caso in un villaggio sconosciuto del Medio oriente e lì in una stalla, affittata da un rabbino, vivono i momenti salienti della notte più famosa di tutti i tempi. I pastori danno asilo ad una famiglia che diventa il motivo saliente della vicenda. Giuseppe, Maria e l’eletto bambino, sono visti come personaggi ingombranti all’inizio da uno dei due pastori che è il carattere più zotico e affarista dei personaggi, capace di arrivare ad uccidere pur di raggiungere un benessere materiale. Ma tutto può cambiare in una notte che fa diventare migliore anche il più cattivo degli uomini, un gesto nefasto può essere evitato quando ci si trova al cospetto di qualcosa di trascendentale che tradisce l’avidità e l’insensibilità degli uomini. Così accade che un pastore si ravveda e diventi un essere migliore di quello che era e che anche gli altri prendano una strada diversa da quella che si erano prefissi. A Natale si diventa tutti più buoni, ma la fiaba di Antonio Grosso può diventare realtà se si pensa al bene comune e la pièce diventa uno spunto di riflessione diverso che porta valore aggiunto ad una compagnia bravissima e assolutamente in sintonia con la veridicità della tradizione e la fantasia degli umani, portati a sognare quando si vogliono migliorare.
Una menzione particolare merita Ciro Scalera che con la sua straripante recitazione riesce a dare inventiva e bonaria esternazione al suo ruolo. Un testo ben scritto, diretto adeguatamente da Ninni Bruschetta. Si replica al Teatro della Cometa fino al 10 gennaio.
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