Torna questa sera con un’avvincente puntata “Solo per amore 2 – Destini incrociati“. Continua a leggere
Daniele Falleri
Solo per amore – destini incrociati anticipazioni seconda puntata
StandardAncora un cambio di programmazione in casa Mediaset. Ebbene sì, neanche “Solo per amore – destini incrociati” ha sovvertito l’andamento negativo per la serialità made in Cologno Monzese. Continua a leggere
“Solo per amore 2” – Destini Incrociati su Canale 5 con Roberto Farnesi e Antonia Liskova
StandardCanale 5 rimette in gioco la sua serie avvincente. “Solo per amore 2– Destini Incrociati” e questa volta ci farà compagnia in dieci puntate a partire da giovedì 11 maggio. Continua a leggere
Daniele Falleri, regista della seconda unità di “Solo per amore 2” e “Le Tre rose di Eva 4” annuncia le sorprese immininenti
StandardParte la seconda serie di “Solo per amore 2 – Destini incrociati”, in onda da giovedì 11 su Canale 5. Squadra di attori collaudati non si cambia. Rimane al timone della serie Kaspar Capparoni, nel ruolo di Giordano Testa, Antonia Liskova nei panni di Elena, tra i più amati dal pubblico. Continua a leggere
Al Teatro Due, in scena “Sulle spine”, un testo da cardiopalma
Standard“Sulle spine”, in scena in questi giorni al Teatro Due ha il pregio di mettere in scena l’attualità senza filtri, disarmando lo spettatore che è incatenato alle azioni e ai fatti del protagonista, come se vedesse la parte malevola e tenera di sé. Continua a leggere
Elena Russo ne “Il topo nel cortile” al Teatro Ambra alla Garbatella
StandardDi Paola Aspri
Elena Russo è la protagonista insieme a Massimo Poggio, Laura Adriani e Andrea Standardi de “Il topo nel cortile”, testo e regia di Daniele Falleri, in scena al Teatro Ambra alla Garbatella. Una tragedia familiare dove lei interpreta il ruolo di Gianna, la mamma che pretende di risolvere a modo suo un problema di sua figlia. La Russo è partenopea e porta il fuoco sudista nel sangue, ama la sua terra e oltre a portarne i colori, indossa anche quella spontaneità e ironia tipica delle donne del Sud. Tante fiction all’attivo, tra cui “Orgoglio”, “Elisa di Rivombrosa”, “Sangue Caldo”, “Rodolfo Valentino”, “Furore”.
Il tuo ruolo è quello di Gianna.
È un personaggio che non consiglio nella vita alle donne. Proprio perché lo faccio voglio lanciare qualche messaggio in tal senso. Gianna fa tutto per la sua famiglia, si prende tutte le responsabilità lasciando in disparte il marito. È una commedia che fa ridere in parte, poi la pièce comincia a prendere un’altra piega.
Spesso nelle fiction interpreti il ruolo della cattiva. Ma nella vita tiri fuori questo aspetto di te?
Purtroppo no. E poi io penso che nessuno nasce cattivo, c’è una parte in alcuni di invidia che fa sembrare cattivi.
Nelle tue interviste spesso hai affermato che nellla passione non conosci limiti, sei pazza allo stato puro.
Prima nelle interviste lo dicevo spesso, ma ora sono cambiata, anni di analisi mi hanno fatto cambiare. Avevo un aspetto irruente di me che andava controllato. Da piccolina avevo impeti forti, come avere gesti un po’ violenti nei confronti dei miei fidanzati. Si cambia.
In Furore sei nel ruolo di Sofia. Sofia Loren è il tuo mito peraltro.
Si è vero lo è ancora e lo è stato dall’età di sei anni.
Qual è il ruolo che prediligi tra quelli interpretati nelle fiction?
Deve ancora venire, perché amo tanto questo lavoro che continuo a innamorarmi di altri personaggi. Mi piacerebbe però interpretare una monaca di monza, ma mi mancano ancora tanti altri caratteri.
Ti piaci come donna
Adesso si, da piccola ero complessata, ero convinta di non essere all’altezza. Oggi sono una felice quarantenne che sa di poter piacere senza eccedere.
Cosa ti è rimasto di Napoli?
Ognuno di noi ha delle caratteristiche di appartenenza e Napoli è una città dalle tinte forti. Ho combattuto per portare in scena la mia napoletanità, ma avevo paura di non essere capita e ancora oggi alcune battute non posso farle anche se ho vinto in parte la scommessa di essere un’attrice con il mio incipit partenopeo.
Qual è il piatto che prediligi?
La caprese, ma non ho ancora trovato il ristorante che la faccia bene a Roma.
Al Teatro Ambra alla Garbatella: “Il marito di mio figlio”
StandardDi Paola Aspri
Uno spettacolo scoppiettante dai ritmi frenetici e battute al fulmicotone, così si presenta “Il marito di mio figlio”, in scena in questi giorni al Teatro Ambra alla Garbatella. Lo spettacolo scritto e diretto da Daniele Falleri assume delle connotazioni attualissime per risultare accattivante e soprattutto giusto nei riguardi di una situazione che in Italia è ancora in alto mare. Si parla di unioni civili e di situazioni che rischiano di scoppiare per un conformismo di maniera che aleggia nelle famiglie, mettendo in discussione l’amore con la “A” maiuscola. La storia di Giorgino e Michele, ribattezzati George e Michael per un tributo al grande cantante pop, è quella di due ragazzi che sono presi d’amore e vorrebbero coronare il loro sogno sposandosi a Madrid, ma tutto diventa difficile e contrariato quando ci sono di mezzo i genitori, compressi dai pregiudizi e dall’ipocrisia tutta italica che mette al primo posto la facciata da mulino bianco. È inutile raccontare la storia che porta ad un happy end coronato dai fiori d’arancio, quello che interessa sono le dinamiche comportamentali dei vari personaggi, ognuno con una storia alle spalle e che è evocata in alcuni momenti con riflessioni interiori al di fuori degli spazi collettivi in cui i personaggi sono costretti ad interagire. Attimi che riflettono le debolezze dei caratteri che nella vita giocano un ruolo attivo e di forte intensità. Daniele Falleri nel mostrare le fragilità anche dei genitori dei ragazzi li fa sembrare simili ai giovani protagonisti, mettendo così in dubbio la loro integrità morale che nella vita è velata da una doppia personalità. Determinante per la pièce sono gli interpreti tutti bravissimi e in grado di far decollare uno spettacolo dove i dialoghi sono mordaci, attuali e generosamente scolpiti sui ruoli, quasi a determinare un’atmosfera almodovariana. Eva Grimaldi è la moglie di Pietro De Silva, genitori sulla scena di Ludovico Fremont. La coppia in questione è perfetta per dare vita ad una donna pop, eccentrica nel look che nasconde una doppia vita per noia maritale. Il marito in questione, Pietro De Silva, è un uomo che alla fine si metterà in discussione cambiando la sua vita attuale. Andrea Roncato è un uomo rude e maschio che si trova ad avere accanto una moglie (Pia Engleberth) con un look da suora mistica, entrambi genitori di Andrea Standardi, conformisti e poco attenti al presente e ai suoi rivoluzionamenti sessuali. Ludovico Fremont e Andrea Standardi sono in armonia nell’evocare una coppia gay contrariata dalle sorprese familiari. Una menzione particolare per Roberta Garzia nella parte di Lory, una cameriera/attrice, una ex che torna nella vita di uno dei giovani gay e che scombina il nuovo nucleo, con la complicità della madre di uno dei due che vuole confermare l’eterosessualità del figlio. Assolutamente bravissima nel regalare momenti di svampita esteriorità che alleggeriscono i momenti di tensione che vanno a crearsi per incomprensioni sentimentali. Le scene sono di Alessandro Chiti, in linea con le tematiche in atto, luciferine, psichedeliche e pop come si addice ad una storia dove le luci della vita cambiano al ritmo di un secondo. Bravissimo Daniele Falleri nel mettere in scena un assunto meno sfilacciato e più definito rispetto alla versione di due anni fa quando sulla scena c’era la bravissima e compianta Monica Scattini. Un grande parterre per il debutto di ieri sera, dove erano presenti Gabriel Garko e la sua compagna Adua Del Vesco, Adriana Russo, La Marchesa D’Aragona, Antonio Paris, Il Principe Urbano Barberini, La Principessa Conny Caracciolo, Giulia Elettra Gorietti e tante altre personalità del mondo del mondo dello spettacolo. Si replica fino al 29 novembre.
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