La 70esima edizione Festival di Cannes porta ogni anno sul red carpet moltissime star che carpiscono gli sguardi e l’obiettivo dei fotografi a colpi di look originali, glamour e sexy con la speranza di essere quelle più gettonate sui social. Continua a leggere
Donatella Versace
“Facciamo che ero io”, dal 17 maggio su Rai 2 con Virginia Raffaele
StandardLillo e Greg alla riscossa del piccolo schermo affiancando simpaticamente Virginia Raffaele per un nuovo programma. In realtà sarà l’attrice a dar vita ad un one woman show su Rai 2 a partire dal 17 maggio per ben quattro settimane. Continua a leggere
Terza serata di cover: vincono gli Stadio con "La sera dei miracoli"
StandardTerza serata dedicata alle cover cantata dai 20 big in gara. Una serata che non brilla di ospiti particolarmente eccelsi, a parte Hozier, il cantante irlandese che ha impazzato con “Take me to church“, manifesto contro l’omofobia che è cresciuto nel tempo con in notorietà. Virginia Raffaele nei panni di Donatella Versace sembra una rivisitazione di Glenn Close ne “La morte ti fa bella” di Robert Zemeckis. Preferisco la Carla Fracci di ieri, anche se le sue uscite da rifatta consapevole sono esilaranti. Con i consigli dati da Daniela Santanchè e Simona Izzo. Gabriel Garko sempre più impacciato sembra uno straniero in patria, più di quanto lo sia Madalina Ghenea che è rumena. I Pooh che sono ritornati alla formazione originale, ovvero 5, con Riccardo Fogli perdono colpi, sarà l’età che i pezzi che li hanno resi grandi necessitano di voci tonanti e non stonate come quella di Roby Facchinetti. Una piccola nota, la formazione originale dei Pooh è apparsa tutta con i capelli tinti, tranne Riccardo Fogli, forse non avrà fatto in tempo a passare dal parrucchiere?
Performance, quelle delle cover, più o meno sulla sufficienza. Deludente Rocco Hunt che con “Tu vuò fa l’americano” di Renato Carosone ha fatto troppe varianti, era un pezzo che già viaggiava da solo. Arisa con “Cuore” di Rita Pavone ha scelto un pezzo nelle sue corde, ma ha esagerato nel look nazionalista stile bandiera. Bravissima Annalisa con “America” di Gianna Nannini pezzo rock ben interpretato e look femminile in contrasto con il macissimo vestiario della Nannini.
Francesca Michielin con “Il mio canto libero” di Lucio Battisti si esibisce in maniera tradizionale con la voce che arriva dritto al cuore, commuovendo platea e anche se stessa. Neffa con “‘O Sarracin”, delicato ma non troppo, usa più il bacino che la voce per dare ritmo alla canzone di Carosone. I Bluvertigo con “La lontananza” di Domenico Modugno, pensiero stupendo, ma se non avesse trovato il foglietto della figlia Morgan, con il titolo “La lontananza”, non sarebbe stato meglio? Il palco dell’Ariston non avrebbe perso granché visto l’esibizione. Le cover non contano in questa serata per la classifica generale, conta la delusione della nuova proposta Miele, data per vincitrice in diretta su Francesco Gabbani, poi rimessa in discussione da una sala stampa che non aveva potuto votare a causa di un blackout. Una manciata di voti il sogno infranto di Miele che nei giorni avvenire si prenderà la sua rivincita nelle radio italiane.
Si aggiudicano il premio per la serata delle cover gli Stadio con la bellissima canzone di Lucio Dalla, La sera dei miracoli.
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