Il Teatro Quirino apre la stagione 2016/2017 con un cartellone pieno di classici e innovative sorprese

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Di Paola Aspri

Secondo anno consecutivo per Geppy Gleijeses e Guglielmo Ferro alla guida del Teatro Quirino, anni di sfide e di grandi scommesse, vinte attraverso un pubblico intelligente che segue la programmazione dello spazio in maniera assidua e costante. La stagione 2016/2017 inizia con “Amleto” di William Shakespeare dal 18 al 30 ottobre con Daniele Pecci e Maddalena Crippa, per la regia di Daniele Pecci.  “Il teatro è la più grande affermazione dell’uomodichiara Pecciinoltre l’Amleto sviscera il problema attraverso l’uomo moderno, è un testo evergreen.”

A seguire dall’1 al 6 novembre va in scena “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello con Giuliana De Sio, Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Mimmo Esposito e Luigi Iacuzio, per la regia di Enrico Maria LaManna. “Giuliana De Siodichiara il registaè l’interprete ideale di questo spettacolo. Ogni anno la De Sio lo ripropone perché è richiesto in tutte le piazze.”

Dall’8 al 20 novembre è la volta de “I Malavoglia” di Giovanni Verga con Enrico Guarnieri, per la regia di Guglielmo Ferro.

Dal 22 novembre al 4 dicembre è in cartellone “Macbeth” di William Shakespeare con Luca Lazzareschi e Gaia Aprea, per la regia di Luca De Fusco.

Dal 6 al 18 dicembre va in scena “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello con Gabriele Lavia che ne cura anche la regia. “Nutro per Pirandelloafferma Laviaun amore viscerale. Mia nonna quando ero piccolo mi leggeva i testi di Luigi Pirandello. Lei era una grande attrice, perché non aveva studiato dizione. Noi attori invece con l’età peggioriamo con la recitazione, perdiamo una naturalezza essenziale per essere veri.”

Massimo Ghini è interprete insieme a Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Gea Lionello, Galatea Ranzi e Luca Scapparone di “Un’ora di tranquillità” di Florian Zeller, per la regia di Massimo Ghini, in scena dal 25 dicembre all’8 gennaio. Liliana Cavani dirige Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses in “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo, in cartellone dal 10 al 29 gennaio. “In Italiadichiara Liliana Cavanisi parla solo di crisi e sembra che ce la tiriamo. Viviamo un grande disinteresse nei confronti della vita. Filumena Marturano è una eroina del teatro, sono contenta di affrontarlo perché mi piace molto come testo.”

Dal 31 gennaio al 12 febbraio è la volta di “Luci della ribalta” di Charlie Chaplin con Antonio Salines, Marianella Bargilli e Sergio Bini, per la regia di Giuseppe Milani.

Dal 14 al 26 febbraio Giuseppe Zeno è interprete de “Il Sorpasso” dal film di Dino Risi, per la regia di Guglielmo Ferro.

Neri Marcorè è protagonista di “Quelli che non ho”, tratto dalle canzoni di Fabrizio De Andrè, drammaturgia e regia a cura di Giorgio Gallione, in scena dal 28 febbraio al 5 marzo.

Dal 7 al 19 marzo Massimo Dapporto e Tullio Solenghi sono “Quei due – Staircase – Il sottoscala” di Charles Dyer, adattamento di Massimo Dapporto, per la regia di Roberto Valerio.

Dal 21 al 26 marzo è la volta di “La bella addormentata”, del Moscow State Ballet, diretto da Anna Aleksidze-Grogol.

Dal 28 marzo al 2 aprile vanno in scena Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini in “Erano tutti miei figli” di Arthur Miller, per la regia di Giuseppe Di Pasquale.

Dal 4 al 9 aprile Ferdinando Bruni insieme ad un nutrito gruppo di attori è protagonista di “Mr Pùntila e il suo servo Matti” di Bertold Brecht, per la regia e le scene di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia.

Emilio Solfrizzi chiuderà la stagione dal 18 al 30 aprile con “Il borghese gentiluomo” di Molière, per la regia di Armando Pugliese. “Ho aspettato 54 anni per affrontare Molière – dichiara Solfrizzi – e mi auguro di vedervi in tanti quando sarà in scena.”

Luca Barbareschi, il coraggio e l’incoscienza per un “Teatro Eliseo” migliore

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Di Paola Aspri

Il coraggio e l’incoscienza sono le due qualità di Luca Barbareschi che il 29 settembre aprirà il Teatro Eliseo con una serata di Gala che decreterà la rinascita di un Teatro che diventerà il palcoscenico di tante realtà contemporanee._0000_1_UNA_TIGRE_DEL_BENGALACon “Una tigre del Bengala allo Zoo di Bagdad”, Barbareschi apre la stagione teatrale e darà il benvenuto alle istituzioni da un palco che non lo vede solo come padrone di casa, ma anche attore e regista dello spettacolo. L’originalità contraddistingue questo artista a tutto tondo che in un incontro dinamico, venerdì 11 settembre, ha voluto dichiarare ai giornalisti i progressi fatti all’interno dello storico teatro. “Su e giù per le scale”, poteva intitolarsi questa conferenza informale che l’ex politico ha tenuto alla presenza di tanta stampa. Lui da buon cicerone tra scatoloni, operai al lavoro, un cantiere ancora aperto, ha accolto con ironia e scaltrezza senza perdersi d’animo, infervorato dalla voglia di fare e dal desiderio di costruire quello che altri suoi illustri colleghi non hanno fatto. “Anche Benigni e Valsecchi dovrebbero adottare un teatro, loro che possono”, afferma Luca Barbareschi che non ha timore di parlare chiaro. Lui ha messo mano al portafoglio e ha staccato un assegno di 4 milioni e mezzo di euro per una gestione di 18 anni, senza chiedere niente alle istituzioni, invitandole a venire a vedere i progressi fatti. “Invito Matteo Renzi a venire, lui che vuole il tour dei 100 teatri.”
I lavori sono iniziati il 30 aprile e il restyling dei due teatri è quasi fatto. I camerini storici sono stati messi a lustro e all’antico splendore. Per mettere a norma l’impianto elettrico sono stati spesi un milione di euro.
Barbareschi non ha badato a spese e ha creato una sinergia per eventi con la Treccani, il Fai e Andrea Carandini per le lezioni di archeologia. Inoltre ci sarà la domenica in musica con L’Accademia di Santa Cecilia.
Nel 2018 il Teatro Eliseo compirà 100 anni e non sono mancate da parte dell’artista divertenti affermazioni, come quella dei due fantasmi registi presenti nei camerini, come a testimoniare che anche loro fanno fatica a lasciare il vecchio per il nuovo.
TEATRO-ELISEO_E-uno-spettacolo-365x250pxFra i tanti spettacoli in cartellone, “Grand Gruignol all’italiana” con Lunetta Savino per la regia di Alessandro D’Alatri, “Tradimenti” Con Ambra Angiolini e Francesco Scianna, per la regia di Michele Placido, “Scandalo” con Franco Castellano e Stefania Rocca, “Il grande dittatore” con Massimo Venturiello e Tosca, “Hanno tutti ragione” con Iaia Forte per la regia di Paolo Sorrentino, “Sei personaggi in cerca d’autore” con Gabriele Lavia.