Di Paola Aspri
Uno spettacolo atipico per raccontare 500 anni di arte, l’arte che ha accompagnato la nostra fantasia e classicità d’intenti, ma anche stravolto il nostro comune sentire una scultura o un quadro, se la medesima trasmette qualcosa di inestricabile ma che l’autore interpreta come universale. Ebbene, in “L’arte è una caramella”, scritto e interpretato da Carlo Vanoni, per la regia di Gian Marco Montesano, ci sono tanti collegamenti tra un artista neo classico e la pop art di Andy Warhol, anche se a prima vista possono sembrare lontani anni luce. Nello spettacolo ci sono domande irrisolte a cui si darà voce, come se considerare scultura l’orinatoio di Marcel Duchamp, tanti misteri svelati e soprattutto trattati anche con l’arte della leggerezza. Non solo parole, ma anche immagini, accompagnate da musica dal vivo, un zigzagare tra la Monna Lisa di Manet fino al letto di Van Gogh, passando tra le opere dei nostri giorni evocate nell’epilogo da 79 Kg di caramelle colorate ammucchiate in un angolo. Ma l’arte è fatta anche di cose che sembrano stupide e banali, ma che banali non sono e rientrano nella nostra arte del vivere, come le caramelle. Montesano, regista e autore e Vanoni da più di vent’anni impegnato nelle arti contemporanee, hanno messo insieme il comune estro per celebrare anche l’uscita del libro “A letto con Monna Lisa”, scritto da Vanoni con Luca Berta.
Le scene sono di Carlo Vanoni e Gian Marco Montesano. Le voci fuori campo sono di Giulia Basel. Massimo Vellaccio, Umberto Marchesani, Maresa Guerra, Luigia Tamburro, Emiliano Furlani. La fotografia è di Stefano Bozzani e le scansioni immagini di Miriam Doni. Si replica da questa sera fino all’8 novembre al Teatro Brancaccino in Via Mecenate, 2.
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