“Prima di rifare l’amore”, in scena in questi giorni al Teatro Golden è prima di tutto un racconto intimo, dove Marco Falaguasta si mette a nudo attraverso il ricordo delle sue tante prime volte e che rappresentano lo spaccato di vita di ognuno di noi. Continua a leggere
Marco Fiorini
Marco Falaguasta, interprete e regista di “Come tre aringhe”, in scena al Teatro 7
StandardTre guardie giurate si ritrovano ad affrontare le loro esistenze. Il risultato è malinconico. Perché i tre uomini confrontano le loro vite attraverso una profonda riflessione. Marco Fiorini in scena è nel ruolo di Giorgio, al suo primo giorno di lavoro. Lui non è felice, ma apparentemente sembra esserlo. Continua a leggere
La nuova stagione 2016/17 del Teatro Sette si apre con nomi di spicco
StandardCartellone teatrale 2016/17 con nomi eccellenti quello del Teatro Sette. Il merito è anche del pubblico che ha aderito in massa lo scorso anno alla programmazione teatrale del piccolo e accogliente teatro di Via Benevento.
Il Direttore Artistico, Michele La Ginestra, che abbiamo visto da poco nel ruolo dell’ex marito di Nancy Brilli in “Matrimoni e altre follie”, è soddisfattissimo del risultato ottenuto. Mille abbonamenti la scorsa stagione fanno sperare in qualcosa di ancora più ragguardevole quest’anno. La formula è sempre la stessa mettere in scena degli spettacoli che hanno un facile ascolto e facciano sorridere senza scadere nella volgarità. Dal 20 al 25 settembre vanno in scena I bugiardini con “B.L.U.E.” (Musical completamente improvvisato), per la regia di Fabrizio Lionello, una improvvisazione teatrale dove interagiscono attori, cantanti, compositori e ballerini.
Dal 27 settembre al 9 ottobre è la volta di “Claustrofobia” di Gianni Quinto con Gabriele Carbotti, Fabrizio D’Alessio e Andrea Dianetti, per la regia di Alberto Ferrari.
Dall’11 al 16 ottobre va in scena “Prendo a prestito tua moglie”, scritto e diretto da Luca Franco con Roberta Scardola, Daniele Locci, Marco Russo, Filippo Lavastro, Emiliano Lana e Monica Falconi.
Una gradita presenza è quella di Massimo Wertmuller che è in cartellone con “Il pellegrino” dal 18 al 30 ottobre. L’attore porta in scena 26 personaggi della storia. Il testo è scritto e diretto da Pierpaolo Palladino. Dall’ 1 al 7 novembre è la volta di Marco Zadra con “Ladri di battute”, una miscela esplosiva di gags, battute e momenti surreali. Il testo è scritto e diretto dallo stesso Zadra.
Dal 29 novembre al 23 dicembre Marco Falaguasta, insieme a Marco Ruggiero e Marco Fiorini sono in scena con “Come tre aringhe”, scritto da Marco Falaguasta e Mauro Graiano.
Michele La Ginestra e Sergio Zecca sono gli interpreti di “Due di notte” dal 27 dicembre al 22 gennaio. Una commedia scritta da Massimiliano Bruno, Sergio Zecca e Michele La Ginestra che racconta di due conduttori della radio “Green Dimension Sound” che sono costretti a lavorare anche in un giorno di festa. La regia è a quattro mani.
Dal 24 gennaio al 12 febbraio vanno in scena “Le bisbetiche stremate” di Giulia Ricciardi con Federica Cifola, Beatrice Fazi e Giulia Ricciardi.
Dal 14 al 26 febbraio è Andrea Perrozzi e Alessandro Salvatori a salire sul palcoscenico con “Io non posso entrare” di Manuela D’Angelo, un universo dove l’immaginazione e la realtà si fondono dando vita a dialoghi cinico-comici.
Dal 28 febbraio al 19 marzo, Nicola Pistoia è in “Cose popolari” di Nicola Pistoia, Francesco Stella e Ariele Vincenti, per la regia di Nicola Pistoia.
Dal 21 marzo al 2 aprile Gianni Ferreri e Daniela Morozzi sono in cartellone con “Chiamalo ancora amore”, per la regia di Toni Fornari.
Federica Cifola porta “M’amma…zzo… e ritorno” dal 4 al 13 aprile.
Dal 18 al 30 aprile Greg è in “L’accendino magico”, un testo scritto da Riccardo Graziosi, per la regia di Claudio Gregori.
La stagione finisce con “Un per cento” dal 2 al 14 maggio con Fabio Avaro e Enzo Casertano, testo di Francesco Stella, per la regia di Francesco Apolloni.
Echi di Germania in “Marchette in trincea” , commedia targata Lillo&Greg
StandardDi Paola Aspri
Lillo&Greg in scena con un cavallo di battaglia teatrale del loro repertorio. “Marchette in trincea” (Work in regress), sarà in scena al Teatro Brancaccio dal 23 febbraio al 1 aprile. Uno spettacolo riproposto a distanza di 14 anni e che ha dalla sua la vena tipicamente surreale della coppia di attori, ma la vera novità è quella di rimetterla a nuovo, togliendo gli orpelli del passato, assemblandone nuove idee che la rendono accattivante e coinvolgente agli occhi di un pubblico che ha voglia di essere smarrito e coinvolto dalle gag di Lillo Petrolo e Claudio Gregori. La storia è quella di una Compagnia di teatro che allestisce una commedia sull’invasione tedesca del 1943. Gli incassi esigui per il poco pubblico presente, mettono la Compagnia sul lastrico economico, in quanto si sono autoprodotti. L’arrivo di un imprenditore tedesco fa si che la situazione prenda un’altra piega, ma il salvatore pretende slogan pubblicitari che parlino bene dei tedeschi nello spettacolo e l’inserimento di un’attrice oca di cui si è invaghito. “L’imprenditore assoglia al Professore che s’invaghisce della cantante/ballerina Lola ne “L’Angelo Azzurro – afferma Lillo. – Abbiamo voluto fare un omaggio a quel cinema autorale del passato con le grandi dive.” Non mancano colpi di scena che fanno parte del repertorio di Lillo&Greg, che anche in questo caso mettono in scena diverse parti in commedia, facendo recitare agli attori alcuni personaggi per diversificare la trama al punto da renderla confusa, ma decisamente nel loro stile drammaturgico. La commedia di Claudio Greg Gregori e Pasquale Lillo Petrolo fa parte delle prime esperienze teatrali dei due e rileggendola si sono accorti che si poteva migliorare ulteriormente. “La differenza con la vecchia edizione – afferma Lillo – è che in questa io e Greg interagiamo tra noi”. Greg fa un doppio ruolo quello dell’ideatore della commedia e quello dell’imprenditore salvifico. Marco Fiorini è il consulente finanziario del tedesco che nella vecchia edizione era appena accennato come carattere. Il titolo dello spettacolo fa riferimento ai mille compromessi che gli artisti dovranno accettare per andare in scena. In scena con Lillo e Greg: Dora Romano, Marco Fiorini e Monica Volpe. La regia è di Lillo&Greg, con la co-regia di Andrea Palotto.
“30 senza lode”, con una lode meritata sul palco
StandardDi Paola Aspri
Una commedia scritta nel 2003 per suggellare il ritorno sulla scena estiva di Marco Falaguasta che nella cornice della Terrazza delle Arti, porta la sua punta di diamante, “30 senza lode”.
Un testo tra quelli più riusciti di Falaguasta che pone l’accento sulle falsi illusioni e sui facili propositi di attuare una scappatella che porta gravi conseguenze.
L’autore, regista e attore della pièce, compone una finzione che denuncia una realtà possibile ad ognuno di noi e nostro malgrado ci porta a fare i conti con le debolezze e alterne vicende del quotidiano. Marco Falaguasta è Claudio, un architetto che conosce Fiore, una decoratrice di interni, bella e disinibita che fa presa sulla routinaria vita dell’uomo. Inevitabilmente Claudio si lascia coinvolgere dall’esuberanza di una ragazza che travolge la sua esistenza in un batter baleno, piomba a casa sua e la mina delle sue intenzioni. Claudio disorientato chiede aiuto al suo amico di sempre, ma sembra che niente possa cambiare le idee della donna, oramai convinta di stabilirsi nell’habitat dell’uomo appena conosciuto.
Ma c’è una fidanzata che sta arrivando dopo una trasferta per esami di laurea, una compagna esigente e figlia del suo datore di lavoro, insomma per il povero fedigrafo le ultime 24 ore sono al cardiopalma. Non voglio svelarvi il finale e lasciarvi con l’acquolina in bocca, sperando di avervi incuriosito per andare a vederlo questa sera al Palazzo dei Congressi. Lo spettacolo è divertente, assolutamente in linea con le tematiche della Compagnia “Bonalaprima”, diretta da Marco Falaguasta con un antagonista come Marco Fiorini, degno compagno di scorribande al fulmicotone su un palco che non conosce misteri per la coppia ormai storica del teatro. Al di là della bravura dei due avvenenti attori, non sono da meno Sara Sartini e Valeria Nardilli, generose interpreti che si adeguano alle situazioni scoppiettanti della pièce. Da vedere.
Al teatro Brancaccino "IL MIO TESTIMONE DI NOZZE"
StandardDi Paola Aspri
Coraggio premiato quello di Pino Quartullo che ha adattato per la prima volta in Italia, la commedia francese di Jean Luc Lemoine. “Il mio testimone di nozze”, in questi giorni al Teatro Brancaccino per la riuscita plateale.
La pièce è stata scritta da un autore dei nostri giorni che ha trovato in Quartullo il giusto traghettatore italiano.
Ritmi intensi e battute fulminee per un assunto che mette in luce la difficoltà di arrivare al giusto traguardo matrimoniale con la convivente consolidata da anni.
In questo caso lo zampino per distruggere un prossimo matrimonio ce lo mette l’amico del cuore di Benny, Thomas, un irriverente e inaffidabile uomo che con la sua visita improvvisa, crea confusione a non finire.
Lili oltre a vedere una minaccia nell’esplosivo amico, è invidiosa e gelosa della ragazzina che lo accompagna.
Elynea, è una diciannovenne carrozzata a dovere, che esplode di femminilità lolitesca. Immaginate cosa può accadere in una coppia vicina alla fede nuziale se irrompe una simile minaccia.
Insomma un fulmine a ciel sereno che porterà a un epilogo poco prevedibile e quindi un “coup de theatre” che lascia soddisfatti il pubblico in sala.
Non è solo la trama e il dialogo a essere efficace, è anche la tenuta scenica degli attori, perfettamente in sintonia con i loro personaggi, generosamente proiettati a una collettiva armonia attoriale.
Marco Fiorini e Siddharta Prestinari sono eccezionali nel rendere una coppia all’apparenza perfetta che poi scoppia con le dovute deflagrazioni del fato.
La Prestinari è divertente, audace nel dialogo e antipatica nei giusti tempi per contrastare la verve provocante e superficiale di Monica Volpe, quest’ultima con il fisico del ruolo, una finta oca con l’istinto del buon samaritano.
Marco Fiorini e Alberto Bognanni, raffigurano due personalità maschili agli antipodi con poche affinità amicali, quando ci sono di mezzo i sentimenti.
La regia di Pino Quartullo da un tocco in più alla già brillante e riflessiva pièce, attento a non far eccedere gli interpreti in un plot dove è facile esagerare nell’esporsi.
Un ottimo equilibrio registico accompagnato da una buona partitura attoriale e alle scenografie del bravissimo Marco Raparelli, artista esperto in derivazioni fumettistiche. In questo caso il bianco e nero della scenografia non solo riporta la cifra fumettistica, ma anche quel nostalgico mondo televisivo degli anni “70”. Da vedere. Fino al 26 ottobre, il giovedi, venerdi e sabato alle ore 21,30 e la domenica alle 17,30.
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