Ecco di seguito il podcast della puntata di Spettacolando in Radio del 26 ottobre 2017
Ecco di seguito il podcast della puntata di Spettacolando in Radio del 26 ottobre 2017
Di Paola Aspri
Germano D’Aurelio, in arte “Nduccio”, ha trent’anni di carriera sulle spalle, spaziando tra cabaret e canzoni popolari di cui è l’autore, usando un dialetto di ispirazione abruzzese.
Il nome d’arte di Germano è un diminutivo di tutti i nomi che contengono la sillaba “nd” che nel dialetto pescarese è molto frequente.
Non solo artista, ma anche politico, è stato nominato il 6 aprile del 2013 dal Sindaco Di Mattia, Assessore alla Cultura, Turismo, Eventi e Nuovo Teatro del Mare del Comune di Montesilvano.
Ora la politica la osserva come spettatore, affermando che il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi è un comico nato, anche se spinge i bottoni del potere. Il suo comico preferito però rimane Aristofane, seguito a ruota dal grande Totò.
Nduccio è in scena in questi giorni fino al 13 marzo al Salone Margherita con “Con tutto l’amore che posso (Amore che può essere sostituito da Abruzzo)”, un titolo che ha un doppio significato. Uno spettacolo che racconta l’artista, ma anche la sua terra piena di significati e illustri letterati come Gabriele D’Annunzio.
Nduccio quando hai cominciato a muovere i primi passi nello spettacolo?
Ho cominciato a suonare il basso in un complesso parrocchiale e poi sono andato allo sbaraglio, ma fingendomi scarso e sorprendendo poi chi mi veniva a vedere per curiosità.
In “Con tutto l’Abruzzo che posso” racconti te stesso e i tuoi 30 anni di carriera?
Racconto anche come gli Abruzzesi del 3570 sono arrivati a Roma a cavallo di un mulo a comando vocale. D’altronde devo molto agli Abruzzesi e a quelli che mi seguono nella capitale. La mia “prima” è stata dedicata a loro, avevo tutti i tassisti in sala e davano numeri di continuo…
Come Assessore alla Cultura di Montesilvano cosa ti eri prefisso come obiettivo primario.
Riportare al loro posto le pecore! Ovviamente scherzo, ma volevo dare risalto alla natura, riportarla all’antico splendore, solo che non mi è stato possibile, al Parlamento ci sono troppi lupi che circolano liberamente per dare spazio alle idee contaminate.
Di Paola Aspri
Laura Bono è al suo quarto disco, “Segreto” uscito il 29 novembre in tutti i digital store. La cantautrice di Varese, diventata famosa grazie al brano “Non credo nei miracoli”, con cui ha vinto “Sanremo Giovani” nel 2005, ha una notorietà stratosferica in Finlandia alla stregua di Eros Ramazzotti e Laura Pausini e i suoi fan italiani la seguono dappertutto, sedotti dal suo spirito libero e dalla sua voglia di amare ed essere amata dal pubblico. Il nuovo cd è permeato dalla musicalità pop, anche se Laura insegue da sempre con la sua voce graffiante tonalità rock. Undici brani che raccontano la quotidianità di chiunque accompagnandola al romantico fluire della passionalità rocchettara della cantante. Lei non ha paura di voltare pagina, dopo tredici anni ha deciso di lasciare il suo compagno e di amare una donna e di affermarlo a mezzo stampa su “Vanity Fair”, non un “coming out”, ma un dichiarare un presente felice che la vede innamorata del suo lavoro e della sua nuova compagna. Indipendente, dinamica, prolifica artista, Laura ha deciso di creare una sua etichetta indipendente “La mia isola” e per il nuovo cd “Segreto” ha lanciato una campagna crowdfunding indirizzata agli appassionati della musica per finanziare il suo progetto. Il risultato è stato positivo. Il suo cd è una realtà e a breve il suo video “Segreto” sarà in rete per tutti i “pezzi di cuore” della Bono (così chiama i suoi fan). L’abbiamo incontrata a Roma durante la promozione della sua nuova creatura e mi è rimasta subito simpatica, la sua schiettezza ha fatto breccia nel mio animo da girovaga artista e tra un bicchiere di prosecco e una chiacchierata informale, l’intervista è venuta giù una meraviglia. Che spettacolo Laura Bono e per Spettacolandotv ci ha regalato anche un pezzo del brano “Segreto”, eseguito rigorosamente dal vivo.
Amore
Le complicazioni in amore sembrano ormai passate, l’intesa con il partner è ritrovata, i giochi passionali riprendono quota e se siete soli fatevi sorprendere da una nuova conoscenza, è quella giusta per tenervi in allenamento sessualmente. Dovete ritrovare la vostra forza virile di un tempo o la vostra capacità di sorprendere l’altro sesso sotto panni. Consiglio prendetevi un costumino da superman e voi donne da wonder woman, i travestimenti in amore sono sempre ben accetti.
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Amore
L’intesa con il partner la ritroverete solo se sarete complici eroticamente. Non lasciatevi incupire dalle parole di chi amate, badate ai fatti. Sorprese a gogo per i cuori solitari, ora anche una semplice conoscenza può diventare un rapporto stabile e rafforzare la vostra voglia di focolare domestico con punte di trasgressioni quando meno ve lo aspettate. Una baita in montagna è il luogo ideale per accendere i sensi soprattutto davanti a un bel camino, però attenti a non prendere fuoco.
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Gemelli
Amore
Il vostro amore non vi incuriosice più? Allora dite la verità e non nascondetevi dietro ad un dito. La vostra onestà sarà ripagata. Le donne perdono la testa per una new entry sentimentale, ma non è tutto oro quello che riluce, quindi state attenti perché potrebbe essere un grande inganno quello che chiamate amore. Sesso per tenervi in allenamento.
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Amore
In coppia o single poco importa, l’importante è non perdere quell’invito che bussa alla tua porta insistentemente, ti servirà per uscire dalla monotonia e mettere le basi per nuovi rapporti. Se sei solo o sola farete breccia su una preda a cui ambite da tempo. Però fate sempre muovere lui per primo!!! Preparate un alcova con candele profumate, la luce elettrica non serve quando dovete occhieggiare sui corpi nudi della preda.
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Amore
Concedetevi una pausa di riflessione dal vostro amore, avete bisogno di prendere per un po’ le distanze da un amore un po’ caotico e litigarello. Dovete cercare di essere più vivaci e sinceri acchiapperete di più nel caso voleste farvi una avventuretta, mordi e fuggi, magari anche nel bagno di un ristorante.
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Amore
Non rivangate il passato che è stato causa di litigi e discordie con il partner, guardate al futuro con ottimismo. Una vita serena è dietro l’angolo se non rimuginate troppo su quello che avete fatto. Inoltre se siete liberi da vincoli sentimentali datevi da fare con qualcuno che vi piace da tempo, è inutile aspettare, non siate timidi e baciate chi vi pare.
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Amore
Avete desiderio di riconquistare il vostro partner, con un ammiccante sorriso lo farete vostro. Fate in modo con carinerie varie di fare capire cosa volete da lei o da lui, la cosa non è trascurabile per arrivare all’apice della felicità che per voi è un massaggio con olii profumati.
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Amore
L’amore per voi non è bello se non è litigarello, però in questi giorni agite con cautela potreste mettere a dura prova i sentimenti dell’altro/a. Se sei single potresti fare interessanti incontri, anche se insidiosi. Non è un buon momento per i sentimenti, ma tra qualche tempo la tempesta finirà e tornerà il sereno.
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Amore
Avete paura delle corna, siete costantemente in allarme sulla fedeltà del partner, quindi siete di cattivo umore spesso e volentieri. Se siete single dovete avere pazienza perché è un periodo negativo per i nuovi rapporti e possibili avventurette. Rimandate il mordi e fuggi ad altro tempo.
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Amore
Dovete fare una scelta importante in amore, capire cosa cercate e cosa volete veramente. Dovete mettere a nudo il vostro cuore e provare a capirvi di più, a sentirvi. I single sanno il fatto loro e vanno dritte all’obiettivo, però fatevi un po’ desiderare, non potete essere scontati per l’altro/a. Fate foto ammiccanti da mandare a chi vi interessa.
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Amore
Imprevisti a gogo, la routine è dietro l’angolo e bisogna agire per non soccombere alla malasorte. Quindi chi è in coppia non si lasci sopraffare dalla banale quotidianità, ma neanche lasciarsi prendere dal primo fugace flirt che capita, ne rimareste delusi e sarebbe difficile uscire dal tunnel della malinconia cronica.
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Amore
Non trascurate il vostro amore, potreste entrare in rotta di collisione. Se siete single sarete pieni di sex appeal e sarà impossibile non notarvi, siete un richiamo per chi è alla ricerca di sesso stellare, le vostre mani poi parlano da sole, sapete come usarle quando volete nei punti giusti, Siete bravissimi nel far godere l’altro con il semplice tocco.
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Di Paola Aspri
“Né Giulietta, né Romeo” è il primo film da regista di Veronica Pivetti, una storia familiare che coinvolge e si dipana nei conflitti adolescenziali di Rocco, un giovane sedicenne, figlio del nostro tempo, che cerca attraverso le sue passioni per il suo idolo rock e le condivisioni con i suoi amici di sempre di capire da che parte sta andando. I dubbi e le incertezze che sconvolgono una certa sfera generazionale, sembrano poi appartenere anche alle identità della madre e del padre di Rocco, anche se entrambi (divorziati) hanno una professione e un background culturale elevato. Il padre psicanalista è un eterno peter pan che colleziona storie di breve respiro e la madre cerca di trovare il giusto equilibrio in tutto quello che fa, mettendosi in discussione come giornalista quando deve trattare temi all’indice per la società. L’omofobia, il giudizio lapidario contro chi desidera vivere la propria sessualità senza paletti è qui sviscerato in maniera semplice, senza virtuosismi intellettualistici, quasi fosse un film per la televisione. Probabilmente, Veronica Pivetti. con la lunga militanza nelle fiction si porta dietro quella spontaneità d’azione e immediatezza linguistica che fa parte del piccolo schermo, ma che in questo caso diventa un valore aggiunto per far circuitare il lungometraggio tra le varie età, mettendo tutti d’accordo. Bravissimi tutti, da Andrea Amato, a Carolina Pavone, una Maria spumeggiante con una vivacità espressiva e pittoresca che diventa il punto di riferimento del gruppo di amici ideale. Francesco De Miranda, nel ruolo di Mauri è il paffutello amico, generoso e ignaro dei turbamenti particolari dell’amico Rocco. Pia Engleberth nel ruolo della nonna Amalia è espressione di vitalità e di generosa esternazione di sé, una donna di estrema destra, amante di D’Annunzio e che sarà alla fine più vicina di chiunque altro alle variazioni sentimentali del nipote, entrando ed esponendosi in prima persona in un mondo per lei finora sconosciuto. Bravissima Veronica Pivetti che spadroneggia in un personaggio di mamma presente e ignara delle verità che si andranno a presentare all’improvviso. Corrado Invernizzi è perfetto nel ruolo un antipatico, saccente e donnaiolo psichiatra. Il film è in uscita il 19 novembre al cinema ed è stato presentato al Festival di Giffoni 2015 ed inoltre patrocinato e sostenuto da Amnesty International.
Come mai Veronica Pivetti diventa esordiente non più giovanissima?
È un percorso che meditavo da tempo. È vero che è complicato per una della mia età provare da regista e che mi porto dietro un bagaglio di esperienze che scatenerà critiche, ma mi piacciono le sfide e non ne ho paura. Inoltre mi sono concentrata e sono stata innamorata da subito di questo progetto. Sono una persona inquieta, anche se esteriormente appaio come sbarazzina e non mi potevo esimere dal provare qualcosa di diverso, ma sapevo di espormi e di fare un passo lungo e calibrato.
La storia narrata nel film non è generazionalmente distante dalla tua?
Assolutamente no, dentro il racconto filmico ci sono i traumi della mia adolescenza e mi piaceva raccontarlo in commedia perché è l’abito che vesto più volentieri. Questo è un film che spero piaccia ai ragazzi, ma che potrà piacere anche alla mia generazione. C’è molta intransigenza tra i ragazzi e andava evocato anche questo, cercando così di far vedere quanto sia dilagante l’omofobia nella nostra società.
Di Paola Aspri
Si torna dalle vacanze con tanti buoni propositi, agguerriti più che mai per ottenere quel pezzo di cielo in una terra di nessuno. Avete sentito bene miei cari lettori, ormai abitare in questa terra ci toglie l’appartenenza, quella che dovrebbe farci sentire unici. Troppa gente disparata, gente non integrata per colpa di Stati che se ne fregano di noi e di chi è in cerca di asilo, che specula sulla povera gente e mette a tacere i diritti del più debole. Ma io voglio crederci, anche se tutto crolla intorno a noi, borse oscillanti per colpa della bolla asiatica, Grecia in grande affanno, euro che perde ogni giorno il suo valore, Isis alle porte di Roma, giochi di potere tra i soliti noti, gente che non sa dove andare a sbattere la testa, che non sa mettere il pranzo con la cena, il lavoro sempre più precario e i giovani sempre più demotivati dalle chiacchiere di Renzi e del suo parterre di amici. Ma io non voglio mollare, pensare di essere alla deriva, senza avere più sogni nel cassetto, possiamo farcela e dobbiamo farcela solo se manteniamo la fantasia che è in noi, cercando di non farci deprimere dal circondario.
Vogliamo soffermarci sui rotocalchi! Specialmente “Chi” mette in bella mostra i suoi beniamini. Niente da dire per carità, il gossip è sempre un toccasana per il logorio della vita moderna, ma a volte sembra che i personaggi siano sempre gli stessi e riportano alla perfezione uno spaccato di vita da “mulino bianco” che poco a che fare con le notizie catastrofiche dei TG. Carlo Conti che trovo simpatico, oltre che professionale, ha rilasciato una intervista che non dice niente di travolgente. Oltre che fare il papà di Matteo di 18 mesi, Conti è pronto per un’altra edizione di “Tale e quale Show” e per una seconda edizione del Festival di Sanremo sotto la sua conduzione. La colpa però non è di Carlo, ma di chi incalza con le domande e del giornalista che dovrebbe dare brio e conduzione al pezzo. Anche i giornalisti ormai hanno perso il potere della penna, si appiattiscono dietro alla routine e non inventano niente di nuovo. Ragazzi ci dobbiamo credere per favore, le professioni devono animare le passioni. Niente da dire invece su Daria Bignardi, la mia preferita, una giornalista che sa quello che dice e quello che scrive. Leggendo la rubrica di questa settimana sotto la sua firma su “Vanity Fair”, ho scoperto che la pensa come me sui funerali dei Casamonica.
Non c’è niente di illegale nel fare un funerale alla maniera dei “Soprano”, mettere il corpo di Vittorio Casamonica nella stessa carrozza dove adagiava quello di Totò. Anzi Totò lo avrebbe salutato con un sorriso, perché nella poesia “ ’A livella”, in quel posto diventano tutti uguali e non ci sono classificazioni. Quindi non vedo reato. Come dice Daria Bignardi siamo in una democrazia e non in una dittatura e dentro non vanno i sospettati. Anche Sgarbi dice la sua ed in maniera esemplare, perché Vittorio Casamonica prima di questi funerali, non lo conosceva nessuno e se lo Stato voleva interessarsi di lui lo doveva fare quando era in vita. Una vera e propria pagliacciata aggiungo che rientra in un gossip perfetto che prende il posto di quello dei rotocalchi. I Casamonica diventano così i protagonisti del pettegolezzo da spiaggia e non solo.
Carlo Conti e company sono stati superati da un gruppo di romani in un esterno sudista…
Di Paola Aspri
Sosie di tutto il mondo unitevi, ma questo non sembra essere il leit motiv di Marina Castelnuovo, la casalinga di Voghera che ha avuto il suo momento di gloria che ormai dura da 20 anni. Aveva calamitato l’attenzione dei media per la strabiliante somiglianza con la diva Liz Taylor e il Festival di Cannes del 1993 diventò famoso per la caccia all’originale. Oggi la inossidabile Marina non ammette che ci siano copie conformi a lei, lei è l’unica e inimitabile, tanto da aver creato su questa somiglianza leggende e verità che ancora oggi fanno notizia. I suoi incontri con il Primo uomo sulla luna, Buzz Aldrin, il giuggiolone Sylvester Stallone a cui è stata invitata nel suo 50esimo compleanno, ma anche l’incontro con Michael Jackson al Pavarotti & Friends, che la scambiò senza colpo ferire con il suo mito, l’amatissima Liz. e tanti altri aneddoti, sono ghiotti bocconi per chi si nutre di gossippare intenzioni. Insomma questa Signora ne ha da raccontare e da narrare, più di una qualsiasi velina da strapazzo che tenta l’arrrampicata con il calciatore del momento. Lei la scalata l’ha fatta con furbizia e con la scaltrezza della donna del Nord e con un marito amatissimo che l’ha idolatrata come una diva, seguendola in tutte le sue scorribande da Jet Set e Gotha Mondiale. Oggi la Signora Castelnuovo oltre ad andare a tutte le manifestazioni cinematografiche hollywoodiane e più provinciali, basta che se ne parli, sfodera la sua ultima idea, quella di una linea di gioielli che si ispiri alle parure indossate dalla Liz. Il catalogo è on line e mostra la prosperosa Marina con indosso una imitazione perfetta delle collane e orecchini della Taylor, niente è lasciato al caso è tutto studiato per creare un business niente male, probabilmente in liti esteri, l’Italia ormai i miti li svende ai miglior offerenti. Oltre al film “Io e Liz” sulla sua vita da sosia, la Castelnuovo crea gioielli, scrive libri, ricava un bed and breakfast dalla sua villa di Varese di 500 metri e ogni stanza la investe dell’anima di Liz con tanto di colori e atmosfere. A Villa Liz (www.villaliz.it) si soggiorna con 120 euro a notte, compresa la prima colazione e hai tanti posti da visitare, i laghi e la Svizzera è a due passi. Insomma questa donna divertente, con una parlantina sciolta che ti confonde amabilmente con estro e energia di chi la sa lunga, probabilmente si inventerà qualche altra cosa, da imprenditrice provetta, anche se lei nega di essere diventata ricca, nonostante le ospitate e le tante apparizioni pubbliche e private.
Di Paola Aspri
Passato glorioso quello del Salone Margherita, quando Ninni Pingitore apriva i battenti al teatro e alla televisione con le sue primedonne e faceva sognare tanti italiani, ingelosendo le mogli che non potevano competere con cotanta bellezza.
Il presente ora è Enzo Iacchetti che coinvolto da Nevio Schiavone, produttore di spettacoli dal vivo tra i più gettonati in Italia, è diventato direttore artistico, promuovendo “Il progetto di rilancio” con
una nuova realtà più comicale. Enzino non tradisce il trascorso di bellezza e umorismo dialettico che contraddistingueva il Teatro di Via Due Macelli.
A spalleggiare le attività del conduttore di “Striscia la notizia”, Demo Mura, attore e autore di televisione di intrattenimento.
Non facendo torto alla verve e all’inventiva del politichese alla maniera di Pingitore, Iacchetti apre la stagione con “La grande risata”, targato Ninni, ma la partenza è avviata per dicembre, prima si darà vita ogni lunedi al Burlesque Cafè che riporta ai fasti del teatro, mettendo in prima linea donne bellissime che vivono atmosfere vintage, tutto questo in collaborazione con il Micca Club.
Tanti sono gli appuntamenti da godere sotto la lente di ingrandimento di Enzo Iacchetti a cui non sfugge niente, neanche quello di mettere a confronto personaggi noti e meno noti, per rendere variabile ciò che altri reputano impossibile. Tra i noti, Giobbe Covatta con “Sei gradi”, Sasà Salvaggio, comico siciliano che sbarca direttamente da “Striscia la notizia” con “I primi 20 anni”, Francesco Paolantoni e Stefano Sarcinelli con “Il numero uno”, Leonardo Manera con “Segnali di vita”. Non mancano figli d’arte come Giovanni Baglioni che in concerto porterà sul palco musica totalmente avulsa da quella di un padre cantautore e melodico. Tra i meno noti le scemette con “Ci vuole un fisico intelligente”, anche se provengono dal palco di Zelig Cabaret, “I Ditelo voi” con “Komikaze”, direttamente da Made in Sud e da Colorado. Insomma ce n’e per tutti i gusti ed è il caso di dire per ogni palato, proprio perché ad ogni spettacolo è abbinato il virtuosismo culinario di Leonardo Vescera, chef stellato che inventerà un piatto per ogni esibizione artistica. Costi modici, cena abbinata ad uno spettacolo divertente, renderanno più appetibile l’offerta capitolina. Da non dimenticare la formazione, messa in atto dall’incontro del Salone Margherita con “Big J Academy” una scuola dedicata a chi intende specializzarsi nelle arti e professioni radiotelevisive. Il Salone Formazione è un luogo per i giovani talenti che attraverso corsi di recitazione, dizione e regia si metteranno in luce collocandosi nella cornice storica del Salone Margherita. Non è facile tenere testa alle idee di Enzo Iacchetti promotore dei giovani e talentuosi talenti, che una ne fa e cento ne pensa, ma ben vengano persone capaci di osare e investire le proprie risorse economiche per dare lavoro a chi merita. Insomma per un Riccardo Muti che snobba la capitale, lasciando la direzione del Teatro dell’Opera, c’è un nordista che sposa il confuso ma attraente fare spettacolo nella Roma spogliata.
Ecco l’intervista adn Enzo Iacchetti il giorno della presentazione della stagione del Salone Margherita
Di Paola Aspri
Diventare famosi non è più un problema in tempo di crisi, basta reinventarsi, approfittando di quello che la televisione offre. In “Se tutto va male, divento famoso!”, in scena al Teatro Ghione, Gabriele Pignotta, regista e autore del testo, nonché attore, si cala nei panni di Jacopo perdendo il lavoro in una multinazionale insieme ad altri suoi colleghi. Invece di cercare di reintegrarsi nel vecchio, guarda al nuovo con timore, ma osando. Decide di partecipare a un talent show e riesce a coinvolgere anche gli scettici ex compagni di lavoro.
L’impresa sarà ardua, anche perché diventare musicisti dal niente e partecipare alle selezioni non è certamente da sottovalutare. Ma alla fine il coraggio verrà premiato e i social network metteranno fine al loro anonimato. Sulla scia della sua opera prima cinematografica, “Ti sposo ma non troppo”, Gabriele Pignotta ritorna a calcare la scena con temi a lui cari, come i social network, tormentone del nostro tempo, caro alla nostra quotidianità con cui possiamo ogni giorno decretare il nostro successo o declino attraverso un selfie o un video rubato.
In questo caso è il rimettersi in gioco a farla da padrone, nonostante i licenziamenti e la mancanza di fiducia nei propri mezzi. Tutto si può fare e Pignotta con una commedia semplice e di buoni sentimenti, fa sorridere, riflettere e uscire dal teatro con la voglia di avere un coach come lui, che sappia fare della nostra vita un motivo di svago e di benessere.
Bravo lui, ma anche Fabio Avaro, suo compagno di viaggio recitativo da sempre, insieme a Cristiana Vaccaro e Siddharta Prestinari, che si prestano senza tentennamenti al gioco verbale del plot e alla dinamicità che si addice allo stile del capocomico.
Aspettiamo con ansia di vedere il secondo film di Pignotta, magari non attingendo da un’altra commedia, ma facendo una nuova sceneggiatura, anche perché la fantasia non gli fa difetto, anzi si esalta tra realtà virtuale e esistenziale. Si replica fino al 9 novembre.
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