Al Teatro dell’Angelo: "Centomila, Uno, Nessuno – La curiosa storia di Luigi Pirandello”

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Di Paola Aspri

Un grande omaggio ad un drammaturgo tra i più rappresentativi del “Novecento”. Luigi Pirandello viene tratteggiato con grande perizia di particolari tra il serio e l’ironico da Giuseppe Argirò in uno spettacolo/reading che ha stravolto amabilmente il titolo di una famosa commedia pirandelliana. Centomila, Uno, Nessuno – La curiosa storia di Luigi Pirandello, è il titolo di una famosa pièce dell’artista siciliano, leggermente modificata da Argirò che ha voluto così vedere a modo suo, prendendo la parte migliore, tutta la poetica e la vita di un misterioso e ineguagliabile uomo.

IMG_8019-kIl racconto scenico è affidato a Giuseppe Pambieri che aleggia sulle parole con maestria e con il solo supporto della voce capace di cambiare registro per il piacere della platea, portarci a conoscere e ad approfondire il vissuto pirandelliano. Così il regista e l’autore di questo omaggio ci porta per mano insieme al suo alter ego verso pensieri e elucubrazioni della realtà e finzione del drammaturgo, esplora il suo “io”, attraverso un emozionale Pambieri che si compenetra e si commuove verseggiando personaggi che entrano ed escono nelle dimamiche del demiurgo, ispirazione di un vissuto sofferto e malinconicamente portato con sé.

Un leggio è da supporto al protagonista che vola alto le parole e dimostra di tenere viva l’attenzione senza fatica, perché il suo generoso recitare è un tutt’uno con l’abilità di un artista a tutto tondo che riesce a mettersi in gioco tra le pieghe elucubrative pirandelliane.

Lo spettatore rivede tra le parole di Giuseppe Pambieri tutti i caratteri delle commedie di Pirandello, da “Sei personaggi in cerca d’autore”, “Il Fu Mattia Pascal”, “Così è se Vi pare”, “Il Giuoco delle parti”, ma anche i personaggi femminili che sono stati parte integrante della vita immaginifica di Pirandello da Mommina a Erisilia, la figliastra di “Sei personaggi in cerca d’autore”, insomma un escursus che va ad approfondire i sentimenti contorti di un’anima che cerca l’amore, ma nonostante il suo peregrinare poetico non trova e si strugge per tutta la vita alla ricerca di sé, attraverso le storie di una vita interiore. Un meraviglioso ritratto che è un’affermazione di  un’anima divisa in due tra il vivere affannoso che reclama l’uomo e l’artista in bilico tra ragione e sentimento. Da vedere. Al Teatro dell’Angelo fino al 17 aprile.

Luca Barbareschi, il coraggio e l’incoscienza per un “Teatro Eliseo” migliore

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Di Paola Aspri

Il coraggio e l’incoscienza sono le due qualità di Luca Barbareschi che il 29 settembre aprirà il Teatro Eliseo con una serata di Gala che decreterà la rinascita di un Teatro che diventerà il palcoscenico di tante realtà contemporanee._0000_1_UNA_TIGRE_DEL_BENGALACon “Una tigre del Bengala allo Zoo di Bagdad”, Barbareschi apre la stagione teatrale e darà il benvenuto alle istituzioni da un palco che non lo vede solo come padrone di casa, ma anche attore e regista dello spettacolo. L’originalità contraddistingue questo artista a tutto tondo che in un incontro dinamico, venerdì 11 settembre, ha voluto dichiarare ai giornalisti i progressi fatti all’interno dello storico teatro. “Su e giù per le scale”, poteva intitolarsi questa conferenza informale che l’ex politico ha tenuto alla presenza di tanta stampa. Lui da buon cicerone tra scatoloni, operai al lavoro, un cantiere ancora aperto, ha accolto con ironia e scaltrezza senza perdersi d’animo, infervorato dalla voglia di fare e dal desiderio di costruire quello che altri suoi illustri colleghi non hanno fatto. “Anche Benigni e Valsecchi dovrebbero adottare un teatro, loro che possono”, afferma Luca Barbareschi che non ha timore di parlare chiaro. Lui ha messo mano al portafoglio e ha staccato un assegno di 4 milioni e mezzo di euro per una gestione di 18 anni, senza chiedere niente alle istituzioni, invitandole a venire a vedere i progressi fatti. “Invito Matteo Renzi a venire, lui che vuole il tour dei 100 teatri.”
I lavori sono iniziati il 30 aprile e il restyling dei due teatri è quasi fatto. I camerini storici sono stati messi a lustro e all’antico splendore. Per mettere a norma l’impianto elettrico sono stati spesi un milione di euro.
Barbareschi non ha badato a spese e ha creato una sinergia per eventi con la Treccani, il Fai e Andrea Carandini per le lezioni di archeologia. Inoltre ci sarà la domenica in musica con L’Accademia di Santa Cecilia.
Nel 2018 il Teatro Eliseo compirà 100 anni e non sono mancate da parte dell’artista divertenti affermazioni, come quella dei due fantasmi registi presenti nei camerini, come a testimoniare che anche loro fanno fatica a lasciare il vecchio per il nuovo.
TEATRO-ELISEO_E-uno-spettacolo-365x250pxFra i tanti spettacoli in cartellone, “Grand Gruignol all’italiana” con Lunetta Savino per la regia di Alessandro D’Alatri, “Tradimenti” Con Ambra Angiolini e Francesco Scianna, per la regia di Michele Placido, “Scandalo” con Franco Castellano e Stefania Rocca, “Il grande dittatore” con Massimo Venturiello e Tosca, “Hanno tutti ragione” con Iaia Forte per la regia di Paolo Sorrentino, “Sei personaggi in cerca d’autore” con Gabriele Lavia.