“Al Salone Margherita: Con tutto l’Abruzzo che posso”

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Di Paola Aspri

locandina-NduccioGermano D’Aurelio, in arte “Nduccio”,  ha trent’anni di carriera sulle spalle,  spaziando tra cabaret e canzoni popolari di cui è l’autore, usando un dialetto di ispirazione abruzzese.

Il nome d’arte di Germano è un diminutivo di tutti i nomi  che contengono la sillaba “nd” che nel dialetto pescarese è molto frequente.

Non solo artista, ma anche politico, è stato nominato il 6 aprile del 2013 dal Sindaco Di Mattia, Assessore alla Cultura, Turismo, Eventi e Nuovo Teatro del Mare del Comune di Montesilvano.

Ora la politica la osserva come spettatore, affermando che il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi è un comico nato, anche se spinge i bottoni del potere. Il suo comico preferito però rimane Aristofane, seguito a ruota dal grande Totò.

3chièNduccio è in scena in questi giorni fino al 13 marzo al Salone Margherita con “Con tutto l’amore che posso (Amore che può essere sostituito da Abruzzo)”, un titolo che ha un doppio significato. Uno spettacolo che racconta l’artista, ma anche la sua terra piena di significati e illustri letterati come Gabriele D’Annunzio.

Nduccio quando hai cominciato a muovere i primi passi nello spettacolo?

Ho cominciato a suonare il basso in un complesso parrocchiale e poi sono andato allo sbaraglio, ma fingendomi scarso e sorprendendo poi chi mi veniva a vedere per curiosità.

nduccio (1)In “Con tutto l’Abruzzo che posso” racconti te stesso e i tuoi 30 anni di carriera?

Racconto anche come gli Abruzzesi del 3570 sono arrivati a Roma a cavallo di un mulo a comando vocale. D’altronde devo molto agli Abruzzesi e a quelli che mi seguono nella capitale. La mia “prima” è stata dedicata a loro, avevo tutti i tassisti in sala e davano numeri di continuo…

Come Assessore alla Cultura di Montesilvano cosa ti eri prefisso come obiettivo primario.

Riportare al loro posto le pecore! Ovviamente scherzo, ma volevo dare risalto alla natura, riportarla all’antico splendore, solo che non mi è stato possibile, al Parlamento ci sono troppi lupi che circolano liberamente per dare spazio alle idee contaminate.

“Segreto”, il nuovo cd di Laura Bono è un graffiante viaggio nel presente

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Di Paola Aspri

Laura Bono è al suo quarto disco, “Segreto” uscito il 29 novembre in tutti i digital store. La cantautrice di Varese, diventata famosa grazie  al brano “Non credo nei miracoli”, con cui ha vinto “Sanremo Giovani” nel 2005,  ha una notorietà stratosferica in Finlandia alla stregua di Eros Ramazzotti e Laura Pausini e i suoi fan italiani la seguono dappertutto, sedotti dal suo spirito libero e dalla sua voglia di amare ed essere amata dal pubblico.  Il nuovo cd è permeato dalla musicalità pop, anche se Laura insegue da sempre con la sua voce graffiante tonalità rock. Undici brani che raccontano la quotidianità di chiunque accompagnandola al romantico fluire della passionalità rocchettara della cantante. Lei non ha paura di voltare pagina, dopo tredici anni ha deciso di lasciare il suo compagno e di amare una donna e di affermarlo a mezzo stampa su “Vanity Fair”, non un “coming out”, ma un dichiarare un presente felice che la vede innamorata del suo lavoro e della sua nuova compagna. Indipendente, dinamica, prolifica artista, Laura ha deciso di creare una sua etichetta indipendente “La mia isola” e per il nuovo cd “Segreto” ha lanciato una campagna crowdfunding indirizzata agli appassionati della musica per finanziare il suo progetto. Il risultato è stato positivo. Il suo cd è una realtà e a breve il suo video “Segreto” sarà in rete per tutti i “pezzi di cuore” della Bono (così chiama i suoi fan). L’abbiamo incontrata a Roma durante la promozione della sua nuova creatura e mi è rimasta subito simpatica, la sua schiettezza ha fatto breccia nel mio animo da girovaga artista e tra un bicchiere di prosecco e una chiacchierata informale, l’intervista è venuta giù una meraviglia. Che spettacolo Laura Bono e per Spettacolandotv ci ha regalato anche un pezzo del brano “Segreto”, eseguito rigorosamente dal vivo.

“Al Teatro Sistina: 'Vacanze Romane', un sogno che si eternizza”

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Di Paola Aspri

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Vacanze romane” torna dopo 12 anni al Teatro Sistina per tre settimane dal 21 ottobre, con una Serena Autieri più matura, emozionata e con una voglia di sognare ancora una volta su quel palcoscenico che la vide al suo debutto con il ruolo della Principessa Anna, accanto a Massimo Ghini. Ora a dar vita al reporter Gianni Velani, Paolo Conticini, un grande compagno di scena, oltre che umanamente amato da tutti i colleghi della compagnia. La regia questa volta è affidata a Luigi Russo che prende l’eredità del grande Pietro Garinei. La scrittura di Iaia Fiastri rimane la stessa, ma l’arricchimento è stato operato sul gesto e sulle sfumature caratteriali dei personaggi, integrandolo con delle video proiezioni che ricordano i suoi esordi filmici, con la regia di William Wyler.  New entry di questa edizione Fioretta Mari, nella parte della Contessa rigida e poco incline all’anticonformismo, la grande educatrice della Principessa Anna.

Luigi Russo che dirige questa commedia musicale è stato dato il compito di dinamizzare il tutto. “Ci sono delle differenze scenografiche – dichiara Russo – un ritmo più incalzante e una tridimensionalità che nell’edizione di 11 anni fa non c’era. Abbiamo approfondito il gesto e la parola dei personaggi in scena, tanto è vero che si è creata una sinergia con tutti i partecipanti. Si vedrà la differenza, c’è cambiamento”.

A Paolo Conticini che vediamo in questi giorni nel ruolo dell’amato vice questore di “Provaci ancora Prof”,  è stato dato il compito di entrare nelle vesti di un reporter dal cuore tenero che nel film era interpretato da Gregory Peck. “È una responsabilità grandissima fare questo spettacolo – afferma il bel Paolo –  perché è una pietra miliare del teatro italiano. Massimo Ghini questa estate mi ha chiamato dicendomi che era felicissimo che io facessi la parte di Gianni Velani. Sono molto emozionato per il debutto del 21 ottobre e credo che per me sarà una possibilità grandissima. Questo musical  è un sogno e ho sempre desiderato farlo, spero di onorare il nome di  ‘Vacanze Romane’ ”.

Serena Autieri è una Principessa Anna che è stata interpretata dall’amatissima Audvacanze-romane-autieri-conticini-619x376rey Hepburn. “Sono molto emozionata di essere qui dopo 12 anni dal debutto ed è un sogno che si avvera. Avevo lasciato il mio cuore al Teatro Sistina con la speranza di riprendere lo spettacolo, anche perché con Massimo Ghini ho lavorato per due stagioni in maniera eccezionale. Aver lavorato con Iaia Fiastri e con il maestro Armando Trovajoli è stata una grande palestra perché mi hanno insegnato tante cose, compreso Pietro Garinei e Gino Landi. È stata sempre la massima aspirazione di tutti gli attori mettere piede nel tempio del musical capitolino e spero che ancora questo sogno sia per sempre. Per quanto riguarda Paolo, io sono innamorata di questo attore/uomo e ballerino, perché è una persona che si mette in gioco, è un grande lavoratore e le persone così mi piacciono.”

Laura Di Mauro che era nell’edizione di 12 anni fa torna con il personaggio della verace Francesca. “Io sono tornata a casa, cosa volere di più. Il valore aggiunto è che questo spettacolo fa bene al cuore a chi lo fa e a chi lo vede.” Fioretta Mari è la nuova attrice, quella per cui è stato costruito un nuovo ruolo. “Ho finito il Sistina 22 anni fa con Nino Manfredi e a Nino avevo giurato di tornare al Sistina solo per amore. Io amo Serena Autieri perché è una creatura meravigliosa, è stata una mia allieva e sono orgogliosa di dire che iniziamo questa avventura insieme e vedremo il 21 al debutto chi piangerà per prima. Dio benedica sempre questo nostro mestiere.”

“Il meglio di Francesca Reggiani in uno show senza esclusione di colpi”

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Di Paola Aspri

Francesca Reggiani e la sua ironia caustica che arriva dappertutto a vivisezionare con cura le voragini quotidiane della nostra esistenza. La comica de “La tv delle ragazze” e di “Avanzi” è andata in scena lo scorso 3 agosto a Villa Ada nella rassegna “I love comico” e sarà di nuovo il 31 agosto in rassegna con “Francesca Reggiani Show”,  uno spettacolo a trecentosessanta gradi che ripropone pezzi di repertorio come la Gabanelli e Elisabetta Tulliani, moglie di Fini e Carla Bruni. In effetti il video del confronto tra la Tulliani e Carla Bruni, come in una intervista da “Iene”,  nella migliore imitazione della Reggiani, evoca la pochezza intellettuale di entrambe e le risposte scontate e al limite del demenziale di due donne che hanno nel dna l’edonismo a tutti i costi. Non si risparmia la Reggiani sul palco è un kamikaze che colpisce il Sindaco Marino e la sua indolenza nel lasciare allo sbando una capitale, sempre più sommersa da rifiuti e lascivo abbandono.

francesca_reggianiLe donne sono le protagoniste del suo show e quasi sempre le racconta con criticità come si conviene ad una interprete che osserva la realtà che la circonda, per poi portarle sotto l’ala protettiva di una grande mamma che le consiglia per il meglio. Una critica positiva che vorrebbe spingere alcune donne a lasciare la castità a tutti i costi dopo una storia finita, per approdare ad un altro amore. Francesca Reggiani ci esorta a non aver paura degli anni che avanzano e della ciccia in più, di non confrontarsi con l’erba del vicino, di rimanere se stesse e di uscire per incontrarsi e dare la possibilità al destino di lavorare per noi. A volte le sue dissertazioni rischiano di farci perdere il filo del discorso, una prerogativa degli spettacoli della Reggiani, uno sbandamento voluto, per riportarci al  punto di partenza e ricollegarci con la sua morale cinica e beffarda, ma tanto utile a renderci più forti e meno fragili di fronte alle conseguenze della vita.

I suoi monologhi scritti insieme al suo autore, Gianluca Giugliarelli (che fa salire sul palco per fare la  parte dell’uomo divorziato e mazziato), riescono a fare la differenza con tanti altri pezzi comicali di altri colleghi, che puntano più sulla popolarità della battuta facile, tralasciando l’osservazione maniacale della realtà e verità a tutti i costi. Bravissima e sempre al top, ogni volta che vedo un suo spettacolo riesco a ridere di me stessa e delle mie imperfezioni, ovviamente senza arrabbiarmi…