Il successo della trasmissione “Tale e Quale Show”, in cui Gabriele Cirilli ha imitato volti noti dello spettacolo la riporta sul palcoscenico in una unica data il 20 aprile al Teatro Brancaccio con “#TaleEQualeAME”. Continua a leggere
Teatro Brancaccio
Secondo appuntamento di “Dedicato” al Teatro Brancaccio
StandardÉ la seconda volta che “Dedicato” fa il suo ingresso in palcoscenico al Teatro Brancaccio per dare voce a quelle donne vittime della violenza fisica e psicologica degli uomini. Continua a leggere
Lorella Cuccarini nei panni de “La regina di ghiaccio”, una Turandot tra romanticherie e algida presenza
StandardDal 9 al 26 marzo va in scena al Teatro Brancaccio “La Regina di Ghiaccio”, il musical ispirato alla Turandot di Giacomo Puccini. Ventuno attori in scena che riconfermano la squadra vincente di “Rapunzel”. Continua a leggere
“Sister Act” da questa sera al Teatro Brancaccio
StandardRitorna da questa sera “Sister Act” al Teatro Brancaccio, dopo il grande successo dello scorsa stagione e dopo aver conquistato 2 premi agli Italian Awards 2016 come Migliore Regia a Saverio Marconi e per la miglior attrice non protagonista, Francesca Taverni nel ruolo della madre superiora. Inoltre il Premio Persefone 2016 alla protagonista spagnola Belia Martin. Continua a leggere
Rodolfo Laganà: il sorriso che conquista
StandardEra molto atteso il ritorno di Rodolfo Laganà a teatro. E l’attesa è finita la sera del 3 novembre quando l’attore, vero romano doc, ha debuttato al Teatro Tirso de Molina di Roma, con il suo nuovo spettacolo, scritto da Carlo Picchiotti, con l’accompagnamento musicale di Roberto Giglio e la regia di Claudio Boccaccini. Titolo dello spettacolo: I sorrisi del portiere, con repliche fino al 27 novembre. Continua a leggere
“Vorrei la pelle nera” intervista a Luca Jurman
Standard“Vorrei la pelle nera”, è lo spettacolo in scena al Teatro Brancaccio fino al 23 ottobre. La regia è di Maurizio Colombi (Rapunzel, Peter Pan). In scena la coppia Luca Jurman e Stefano Masciarelli per una storia che diventa una metafora della vita. La storia racconta di un cameriere un po’ sfigato che per arrivare al successo, avendo una voce fantastica si traveste da artista black simil Prince per far breccia nel locale dove lavora da sempre. Tutto questo accade nel “Motown Club”, dove si sposano i sogni delle persone comuni. Il cameriere però non ce la fa a rimane cristallizzato in una maschera per essere quello che vuole e allora svela sua vera identità e l’happy end sarà una consolazione per quanti vivono nell’ipocrisia. Abbiamo intervistato Luca Jurman che è stato il vocal coach di “Amici” fino al 2011 e ha sdoganato al successo Alessandra Amoroso, Valerio Scanu, Marco Carta, all’epoca del talent studenti che sono diventati famosi come il cameriere impersonato da Jurman.
Il cartellone del 2016/17 del Teatro Brancaccio si tinge Virginia Raffaele
StandardAlessandro Longobardi, padrone di casa del Teatro Brancaccio, apre la stagione 2016/17 con il buonumore di sempre contando sempre sulle forze e su produzioni che hanno sbancato i botteghini come “Rapunzel” con Lorella Cuccarini.
Il cartellone si apre con “Vorrei la pelle nera”, dal 1 ottobre al 16 ottobre con Luca Jurman, per la regia di Maurizio Colombi.
Poi è la volta de “L’ultima Strega” dal 25 ottobre al 6 novembre, con Cristian Ruiz, Valeria Monetti, Simone Colombari, per la regia di Andrea Palotto.
Il 4 dicembre va in scena Giorgio Montanini con “Per quello che vale…” di Giorgio Montanini.
Dal 15 dicembre all’8 gennaio va in scena “E…se il tempo fosse un gambero?” dal repertorio di Garinei e Giovannini, commedia musicale di Jaia Fiastri e Bernardino Zapponi, su musiche di Armando Trovajoli, con Francesco Pannofino e Emy Bergamo, per la regia di Saverio Marconi.
Dal 17 al 29 gennaio va in scena Virginia Raffaele con “Performance” di Virginia Raffaele, Giampiero Solari, Piero Guerrera e Giovanni Todescan, per la regia di Giampiero Solari.
Il 21 e 22 febbraio Roberto Herrera metterà in scena “El Tango” su sue coreografie.
Dal 23 al 26 febbraio Enrico Porreca ed Angelo Pintus sono in scena con “Ormai sono una Milf” di Angelo Pintus.
Dal 14 al 26 marzo è in cartellone “Sister Act il Musical” basato sul film Touchstone Picture “Sister Act” scritto da Joseph Howard con Belia Martin e la partecipazione di Pino Strabioli. Special Guest “Suor Cristina”, Francesca Taverni. La regia è di Saverio Marconi:
Il 28 marzo è in scena “Io ci sarò” con Giuseppe Giacobazzi, testo di Andrea Sasdelli.
Dal 29 marzo al 2 aprile è in scena “Parson Dance” su coreografie di David Parsons.
Dal 6 al 9 aprile è in cartellone “La Vedova Allegra” con il cast e il corpo di ballo del Teatro Al Massimo di Palermo.
Il 12 aprile è la volta di Andrea Pucci con “In …Tolleranza Zero” di Andrea Baccan.
Il 20 aprile Gabriele Cirilli porta #TaleEQualeAMe di Gabriele Cirilli, Maria De Luca e Carlo Negri, per la regia di Gabriele Guidi.
Dal 9 al 21 maggio va in scena “Stomp”, creato e diretto da Luke Cresswell e Steve McNicholas.
Echi di Germania in “Marchette in trincea” , commedia targata Lillo&Greg
StandardDi Paola Aspri
Lillo&Greg in scena con un cavallo di battaglia teatrale del loro repertorio. “Marchette in trincea” (Work in regress), sarà in scena al Teatro Brancaccio dal 23 febbraio al 1 aprile. Uno spettacolo riproposto a distanza di 14 anni e che ha dalla sua la vena tipicamente surreale della coppia di attori, ma la vera novità è quella di rimetterla a nuovo, togliendo gli orpelli del passato, assemblandone nuove idee che la rendono accattivante e coinvolgente agli occhi di un pubblico che ha voglia di essere smarrito e coinvolto dalle gag di Lillo Petrolo e Claudio Gregori. La storia è quella di una Compagnia di teatro che allestisce una commedia sull’invasione tedesca del 1943. Gli incassi esigui per il poco pubblico presente, mettono la Compagnia sul lastrico economico, in quanto si sono autoprodotti. L’arrivo di un imprenditore tedesco fa si che la situazione prenda un’altra piega, ma il salvatore pretende slogan pubblicitari che parlino bene dei tedeschi nello spettacolo e l’inserimento di un’attrice oca di cui si è invaghito. “L’imprenditore assoglia al Professore che s’invaghisce della cantante/ballerina Lola ne “L’Angelo Azzurro – afferma Lillo. – Abbiamo voluto fare un omaggio a quel cinema autorale del passato con le grandi dive.” Non mancano colpi di scena che fanno parte del repertorio di Lillo&Greg, che anche in questo caso mettono in scena diverse parti in commedia, facendo recitare agli attori alcuni personaggi per diversificare la trama al punto da renderla confusa, ma decisamente nel loro stile drammaturgico. La commedia di Claudio Greg Gregori e Pasquale Lillo Petrolo fa parte delle prime esperienze teatrali dei due e rileggendola si sono accorti che si poteva migliorare ulteriormente. “La differenza con la vecchia edizione – afferma Lillo – è che in questa io e Greg interagiamo tra noi”. Greg fa un doppio ruolo quello dell’ideatore della commedia e quello dell’imprenditore salvifico. Marco Fiorini è il consulente finanziario del tedesco che nella vecchia edizione era appena accennato come carattere. Il titolo dello spettacolo fa riferimento ai mille compromessi che gli artisti dovranno accettare per andare in scena. In scena con Lillo e Greg: Dora Romano, Marco Fiorini e Monica Volpe. La regia è di Lillo&Greg, con la co-regia di Andrea Palotto.
Al Teatro Brancaccio “Cabaret”
StandardDi Paola Aspri
Quando si entra nel mondo cabarettistico del “Kit Kat Club”, il tempo si è fermato e quello che si ode fuori non è che un richiamo fastidioso alla realtà. In “Cabaret” su testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood, ci si coinvolge nella musica e nel magnifico maestro di cerimonie che è avulso dalle catastrofiche verità che di lì a poco coinvolgeranno tutto il mondo, in primis la Germania. Per raccontare “Cabaret”, in scena in questi giorni al Teatro Brancaccio, non basta entrare nei personaggi che popolano un mondo ignaro sulle atrocità perpetrate dagli uomini, prima dell’avvento del nazismo, bisogna farsi catapultare nell’atmosfera che anima i sentimenti degli artisti, romantici sognatori, chiusi in un universo che li rende atipici alle urla esteriori. Saverio Marconi porta il suo musical ad alti traguardi, facendo interpretare il maestro di cerimonie a Giampiero Ingrassia, quasi un Joker della scena, nei tratti e in una fisicità tra il fumettistico e il futuristico. Lui è l’attore che fa la differenza e sviscera e preannuncia in alcuni quadri l’avvento di un destino crudele e di un mondo che ancora prima che accadesse il peggio era destinato a marcire dietro al materialismo e all’attrattiva dei soldi facili. Intorno ad un club dove impazzano donne svestite e particolarmente appetibili in una Germania pre-nazista, si alterna la vicenda di Sally Bowles, attrice che rincorre sogni e chimere e si innamora di uno scrittore in cerca di gloria. Tra i due è subito amore, ma i sentimenti sono un lusso per pochi quando si ha a che fare con un cambiamento epocale che mette a tacere la dignità. Cliff è il giovane scrittore, il puro e ingenuo uomo che crede di cambiare le sorti viaggiando nella fantasia, un po’ come fa il maestro di cerimonie che invita gli avventori a vivere la favola in musica del suo luogo. Nonostante il destino giochi brutti scherzi il finale che ci regala “Cabaret” e soprattutto l’interpretazione registica di Saverio Marconi è quella di credere nei sogni anche se il mondo tenta di farci crollare le convinzioni. L’ultimo quadro del musical è eloquente e bellissimo, mostra la fine miserabile degli ebrei, chiusi dentro ad un treno che li porta verso i campi di concentramento. In quel momento i personaggi di “Cabaret”, nonostante la loro condizione di prigionieri, restano artisti, mantenendo l’integrità morale del loro stato. Non è facile portare in scena un musical che è stato preceduto dal magnifico film di Bob Fosse del 1972, dove una strepitosa Liza Minnelli metteva in mostra le sue gambe e l’erotismo scollacciato, ma elegantemente eccitante. Ora ad interpretare Sally c’è Giulia Ottonello con una magnifica voce e tenuta scenica, non propriamente seducente come Liza, ma somigliante più ad una “Fair Lady” nelle fattezze e nell’elegante modo di porsi. Sicuramente una scelta registica di Saverio Marconi che non ha voluto fare il verso al film, anche nello scegliere Mauro Simone, un Cliff misurato, timido e riservato come si addice ad un romanziere, più implosivo rispetto a Michael York nel film. Al contrario Giampiero Ingrassia è un deflagrante maestro di cerimonie e assomiglia a Joel Grey, mantenendo viva la tradizione non solo filmica ma anche energizzante del carattere in questione. Altea Russo, Michele Renzullo, Valentina Gullace, Alessandro Di Giulio, Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni, Andrea Verzicco e Gianluca Pilla sono perfetti per la Compagnia della Rancia, gruppo storico e inimitabile per i musical di tutti i tempi. La traduzione è di Michele Renzullo. Da vedere. Fino al 18 ottobre.
Al teatro Brancaccino "IL MIO TESTIMONE DI NOZZE"
StandardDi Paola Aspri
Coraggio premiato quello di Pino Quartullo che ha adattato per la prima volta in Italia, la commedia francese di Jean Luc Lemoine. “Il mio testimone di nozze”, in questi giorni al Teatro Brancaccino per la riuscita plateale.
La pièce è stata scritta da un autore dei nostri giorni che ha trovato in Quartullo il giusto traghettatore italiano.
Ritmi intensi e battute fulminee per un assunto che mette in luce la difficoltà di arrivare al giusto traguardo matrimoniale con la convivente consolidata da anni.
In questo caso lo zampino per distruggere un prossimo matrimonio ce lo mette l’amico del cuore di Benny, Thomas, un irriverente e inaffidabile uomo che con la sua visita improvvisa, crea confusione a non finire.
Lili oltre a vedere una minaccia nell’esplosivo amico, è invidiosa e gelosa della ragazzina che lo accompagna.
Elynea, è una diciannovenne carrozzata a dovere, che esplode di femminilità lolitesca. Immaginate cosa può accadere in una coppia vicina alla fede nuziale se irrompe una simile minaccia.
Insomma un fulmine a ciel sereno che porterà a un epilogo poco prevedibile e quindi un “coup de theatre” che lascia soddisfatti il pubblico in sala.
Non è solo la trama e il dialogo a essere efficace, è anche la tenuta scenica degli attori, perfettamente in sintonia con i loro personaggi, generosamente proiettati a una collettiva armonia attoriale.
Marco Fiorini e Siddharta Prestinari sono eccezionali nel rendere una coppia all’apparenza perfetta che poi scoppia con le dovute deflagrazioni del fato.
La Prestinari è divertente, audace nel dialogo e antipatica nei giusti tempi per contrastare la verve provocante e superficiale di Monica Volpe, quest’ultima con il fisico del ruolo, una finta oca con l’istinto del buon samaritano.
Marco Fiorini e Alberto Bognanni, raffigurano due personalità maschili agli antipodi con poche affinità amicali, quando ci sono di mezzo i sentimenti.
La regia di Pino Quartullo da un tocco in più alla già brillante e riflessiva pièce, attento a non far eccedere gli interpreti in un plot dove è facile esagerare nell’esporsi.
Un ottimo equilibrio registico accompagnato da una buona partitura attoriale e alle scenografie del bravissimo Marco Raparelli, artista esperto in derivazioni fumettistiche. In questo caso il bianco e nero della scenografia non solo riporta la cifra fumettistica, ma anche quel nostalgico mondo televisivo degli anni “70”. Da vedere. Fino al 26 ottobre, il giovedi, venerdi e sabato alle ore 21,30 e la domenica alle 17,30.
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