Asia Argento non credeva di tornare a recitare, perché aveva deciso di smettere per dedicarsi solo ai suoi figli e, invece, l’imprevedibile Asia è stata folgorata dal copione “Il segreto della vita” ed ora è pronta a debuttare nel ruolo della scienziata cristallografa Rosalind Franklin, la donna che per prima fotografò la doppia elica del Dna. Continua a leggere
Teatro Eliseo
Luca Barbareschi, Direttore Artistico del Teatro Eliseo, chiude i battenti per colpa delle Istituzioni
StandardA fine stagione il Teatro Eliseo chiude i battenti. Il grande problema per Luca Barbareschi è quello di aver preparato le stagioni 2017/2018 con Compagnie che erano ben liete di salire sul palcoscenico di uno dei teatri storici della capitale. Continua a leggere
L’anatra all’arancia al Teatro Eliseo – Recensione
StandardÉ in scena fino all’8 gennaio al Teatro Eliseo di Roma la divertente commedia L’anatra all’arancia. É veramente un piacere assistere a questa pièce leggera, ma mai volgare, ricca di battute intelligenti e alquanto raffinate, che sicuramente faranno uscire dal teatro gli spettatori contenti di aver visto uno spettacolo di tale portata, che lascia anche qualcosa interiormente, per fortuna. Continua a leggere
“L’anatra all’arancia” la conferenza stampa. Luca Barbareschi lancia l’allarme chiusura del Teatro Eliseo
Standard“Tra tre giorni potremmo chiudere il Teatro Eliseo. La situazione è disastrosa. Sono sempre stata una persona corretta, ma dopo circa due anni è venuto il momento di parlare. Due anni fa mi sono preso la responsabilità di diventare il direttore artistico di questo teatro, perché volevo restituire a questa città, che non è la mia, un teatro che, fra i teatri di prosa, è quello più longevo, cento anni di storia. Purtroppo, oggi come oggi, io non sono Rothschild, non ci sono più fondi e se lo Stato e i Beni culturali non intervengono, come promesso, questo teatro potrebbe chiudere. Noi ci auguriamo di no. Dopo sprechi di denaro per altri teatri e per compagnie che non meritavano tutti questi sovvenzionamenti noi siamo qui ad aspettare”. Continua a leggere
Silvio Orlando protagonista al Teatro Eliseo con “Lacci”
StandardSi è svolta ieri mattina presso il Teatro Eliseo di Roma la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo che sarà in scena in questo teatro di Via Nazionale, con la direzione artistica di Luca Barbareschi: si tratta di Lacci, di Domenico Starnone, tratto dal romanzo omonimo del 2014, che vedrà come protagonista Silvio Orlando, per la regia di Armando Pugliese. Dopo il debutto, che avverrà a Tortona il prossimo 13 novembre ed una tournée in giro per l’Italia che toccherà città, tra le quali Napoli e Milano, approderà a Roma, al Piccolo Eliseo, dal 25 gennaio al 12 febbraio 2017. Continua a leggere
Al Teatro Eliseo: Arancia Meccanica
Standarddi Paola Aspri
Visionario come non mai, affascinante, seducente come una bella donna che ti sorprende con la sua imprevedibilità. Così appare agli occhi di chi sa riconoscere l’arte, “Arancia Meccanica” di Anthony Burgess, portato sulla scena dal coraggioso, ma talentuoso Gabriele Russo. I suoi effetti speciali sono evidenti già dal primo quadro quando Alex, il protagonista della vicenda, appare alle prese con la cura Ludovico, i fili elettrici si allungano come delle liane insidiose fino al soffitto reggendosi sulla testa del più famoso criminale della storia del cinema e della letteratura di tutti i tempi. Le luci di questo spettacolo si confondono con le tenebre dell’anima di Alex, la sua malvagità entra in noi e ci prende dall’inizio alla fine, denunciando una realtà che ancora oggi è sotto gli occhi di tutti e ci sottopone ad una riflessione continua come il susseguirsi del tellurico movimento delle immagini della pièce. Daniele Russo, figlio d’arte di Tato Russo insieme al fratello Gabriele, è eccezionale sulla scena, ogni suo movimento e parola è in linea con il suo essere Alex, il linguaggio a tratti incomprensibile è quello dei drughi, amici di scorribande nottambule violente, dove l’unica forza è quella di sopraffare l’altro senza pietà. Finita la notte i drughi tornano alla loro vita normale, si fanno una overdose di latte, il nettare degli dei e purificano il loro corpo, ma non la loro anima nera. 51 anni sono passati dalla pubblicazione del romanzo ed è ancora così attuale e pieno di verità, tanto che Gabriele Russo ha osato riportarlo in vita teatralmente. La versione teatrale non deve far pensare al cult cinematografico di Kubrick, anche se le tematiche sono le stesse. Il pathos qui è più forte e irrompe sullo spettatore come un’onda anomala. Ad essere messo sotto accusa è il sistema che manipola l’essere umano, anche il più astuto dei criminali e lo rende vittima fino al paradosso. Alex è sacrificato ad una politica della sottomissione, lo rende cavia di una cura e lo porta ad essere l’ombra di se stesso, incapace di ribellarsi, dopo tanta cattiveria. Le scene di Roberto Crea sono ineccepibili, denunciano gli episodi con assoluta veridicità. Spesso le scatole della finzione-realtà prendono vita con dentro i personaggi della storia, evocando la violenza dei drughi nei confronti della società capitalista. Trovate sceniche fantastiche, accompagnate dalla recitazione dinamica degli interpreti, tutti bravissimi e in linea con il racconto teatrale. Sebastiano Gavasso, Alessio Piazza, Alfredo Angelici, Martina Galletta, Paola Sambo, Bruno Tramice assumono personaggi e ruoli in commedia che spiazzano e ammaliano, senza alcuna sbavatura attoriale. Una menzione particolare spetta a Paola Sambo, che fa diversi ruoli tra cui il Ministro dell’interno e la madre di Alex e in entrambi mostra la perfidia e l’asciuttezza dialettica di una società senza esclusione di colpi. Brava anche Martina Galletta nel vestire diversi personaggi e a regalare un nudo d’autore, un po’ come in un quadro visionario, tra squarci di luce. Le musiche di Morgan sono un corollario perfetto a una partitura scenica che rompe gli equilibri del comune sentire. Colpo di scena finale per un personaggio che da uomo diventa manichino squarciato dal potere dei più forti. Da vedere. Si replica al Teatro Eliseo fino al 15 maggio.
“Stefania Rocca, una zia anticonformista per 'Scandalo', in scena al Teatro Eliseo”
StandardDi Paola Aspri
Un testo mai rappresentato prima quello di “Scandalo”, in scena in questi giorni al Teatro Eliseo. L’assunto porta la traduzione di Ippolito Pizzetti e la regia di Franco Però. La commedia è di Arthur Schitzler che è un acuto osservatore della realtà di fine ottocento e mette in evidenza l’anticonformismo di certi personaggi che vanno a sconvolgere gli equilibri di chi vive di pregiudizi e conserva le regole pregiudiziali di una certa classe sociale. Anche in questo testo Schitzler travolge gli schemi della società e evoca così la crudezza di certi atti perpetrati da chi vuole mantenere uno status sociale e non intende rischiare di essere messo fuori da un certo micro universo. La famiglia è alla base di “Scandalo”, dove si affronta un tema spinoso, l’arrivo di una donna tenuta nascosta come relazione importante da un figlio che ora è in fin di vita. La donna in questione porta nella casa non solo la sua presenza fastidiosa per un certo mondo, ma anche un figlio frutto di un amore passionale contro tutto e tutti. Una tragedia che coinvolgerà ognuno, perché l’estranea suscita nella famiglia l’insofferenza e li costringe ad avere paura delle reazioni degli altri, minando le certezze e l’ambiente in cui si è sempre vissuti. Sul palcoscenico, Stefania Rocca, Franco Castellano, Astrid Meloni, Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Federica De Benedittis, Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Alessio Bernardi e Leon Kelmendi.
Al Teatro Eliseo: Dall’1 dicembre “Tradimenti”, per non dimenticare
StandardDi Paola Aspri
Harold Pinter rimane il drammaturgo evergreen per antonomasia. Non è un caso, infatti, che Michele Placido, con la traduzione di Alessandra Serra, metta in scena il testo più rappresentativo del premio nobel inglese. “Tradimenti”, in scena dall’1 al 20 dicembre al Teatro Eliseo, diventa un assunto cult e assolutamente indispensabile per arricchire il bagaglio attoriale di interpreti di variegata e rinomata esperienza. Michele Placido dirige sulla scena Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione, interpreti che hanno già lavorato con l’attore/regista (Biscione nel “Re Lear”, Scianna in “Vallanzasca” e Angiolini in “La scelta”) per un triangolo amoroso che racconta il “come eravamo”, a ritroso in un passato che ci riporta al 1968, anno di contestazioni culturali, sociali e sessuali. Uno spettacolo atteso, preceduto da una conferenza stampa al Teatro Eliseo che ha visto una nutrita platea di giornalisti e fotografi, moderata dal valente direttore artistico Luca Barbareschi.
“Amo molto il Teatro Eliseo – dichiara Placido – perché è un boccascena ideale per il gioco degli attori e mi piacerebbe recitarci. Qui gli attori sono in pasto al pubblico, non come il Teatro Argentina dove c’è una distanza tra gli spettatori e gli interpreti.”
Francesco Biscione è nel ruolo del marito Robert in “Tradimenti”. Ho sempre fatto teatro ed è questa la casa che conosco meglio. Ho avuto la fortuna di conoscere grandi maestri, ma Michele Placido che mi ha diretto anche in “Re Lear”, ha una personalità forte che a volte mi spiazza, facendomi ringiovanire e crescere come attore e come uomo.”
Ambra Angiolini interpreta Emma, la donna che rivede dopo due anni il suo amante Jerry e ripercorre con lui tappe dell’esistenza passata.
“Fare questa commedia in un momento di paura come quello attuale è una sfida e mi piace esserci proprio perché è un periodo particolare della nostra storia. Sono grata a Harold Pinter perché è un drammaturgo che mi sorprende. Lui ha colto ciò che è immortale. “Tradimenti” è un testo che parla di crisi profonde e non c’è niente di più moderno di questo. I tre personaggi pinteriani tradiscono la memoria e se stessi. Ognuno di noi arriva al presente proponendo quello che si è e non quello che eravamo e lo fanno anche Emma, Jerry e Robert.”
Ambra Angiolini non ha paura di tradirsi, la considera un arricchimento esistenziale.
“Tradirsi è conoscersi un po’ meglio. A volte mi sono tradita professionalmente, ma questo ha generato cose positive. Emma in “Tradimenti” è una che finge di non ricordare, è una donna silenziosa, non urlata.”
L’appuntamento è da non mancare con una scrittura scarna ed efficace rimpolpata dalla veridicità degli attori e dalla guida registica di Placido che un po’ come faceva il suo maestro Strehler si metteva al posto degli attori per guidarne le gesta.
Iaia Forte al Piccolo Eliseo nei panni di Tony Pagoda per “Hanno tutti ragione”
StandardDi Paola Aspri
Partenopea doc, Maria Rosaria Forte, in arte Iaia Forte ha nel suo DNA la sperimentazione attoriale. Il suo gioco preferito è cambiare ruolo, passare da un estremo ad un altro con grande disinvoltura. L’incontro con i Teatri Uniti l’ha fatta avventurare in un teatro d’avanguardia dove si respirava la Napoli dei Quartieri Spagnoli , il temperamento istintivo e primitivo partenopeo. Con Toni Servillo ne “Il misantropo” vinse il premio della critica come miglior attrice. Non solo teatro nella sua carriera variegata, ma anche cinema, insieme a Pappi Corsicato con cui ha fatto ben cinque film, “Libera”, “I buchi neri”, “Chimera”, “I Vesuviani”, “Il volto di un’altra”, che ha saputo dirigerla mettendo in evidenza il suo lato ludico e stravagante. Ha fatto la suora, la prostituta, Erodiade, Evita, diretta spesso da Mario Martone in teatro e cinema. Ama contornarsi di amici/registi che sono una rassicurazione per il suo spirito girovago sempre in cerca di nuove realtà. L’ultimo amore è per Paolo Sorrentino, con cui ha girato “La grande bellezza” ed è approdata con il gruppo di attori di cinema e teatro all’Oscar, una grande soddisfazione per un interprete che ama il rischio scenico e cinematografico e che nel ruolo di Trumeau si è trasformata anche fisicamente per rendersi perfetta per il suo regista. Ora Sorrentino lo ha voluto anche per questa esperienza teatrale che la vede nei panni di Tony Pagoda, il maschio coatto, il melodico partenopeo che passa con disinvoltura da un concerto al Radio City Music Hall di fronte a Sinatra ad una faida camorristica, tutto per raccontare il romanzo del 2010 del premio Oscar, “Hanno tutti ragione”.
In questi giorni Tony/Iaia è in scena al Piccolo Eliseo fino al 1 novembre, il testo porta la sua regia e sono anni che Iaia lo conduce con successo in tutto il mondo, da Detroit a New York, passando per l’Italia patria dei Tony Pagoda e di tutti quelli che amano la musica, ma non disdegnano complicarsi la vita. La incontriamo per Spettacolandotv ed è subito amore, anche perché Iaia la ammiro da sempre da “Libera”, da quando era appena una ragazza e faceva un cinema particolare, visto come un genere avulso. Grande attrice, ma anche donna simpatica, spumeggiante capace di regalare a qualsiasi interlocutore la gioia di vivere e di immedesimarsi nel suo mondo.
Luca Barbareschi, il coraggio e l’incoscienza per un “Teatro Eliseo” migliore
StandardDi Paola Aspri
Il coraggio e l’incoscienza sono le due qualità di Luca Barbareschi che il 29 settembre aprirà il Teatro Eliseo con una serata di Gala che decreterà la rinascita di un Teatro che diventerà il palcoscenico di tante realtà contemporanee.Con “Una tigre del Bengala allo Zoo di Bagdad”, Barbareschi apre la stagione teatrale e darà il benvenuto alle istituzioni da un palco che non lo vede solo come padrone di casa, ma anche attore e regista dello spettacolo. L’originalità contraddistingue questo artista a tutto tondo che in un incontro dinamico, venerdì 11 settembre, ha voluto dichiarare ai giornalisti i progressi fatti all’interno dello storico teatro. “Su e giù per le scale”, poteva intitolarsi questa conferenza informale che l’ex politico ha tenuto alla presenza di tanta stampa. Lui da buon cicerone tra scatoloni, operai al lavoro, un cantiere ancora aperto, ha accolto con ironia e scaltrezza senza perdersi d’animo, infervorato dalla voglia di fare e dal desiderio di costruire quello che altri suoi illustri colleghi non hanno fatto. “Anche Benigni e Valsecchi dovrebbero adottare un teatro, loro che possono”, afferma Luca Barbareschi che non ha timore di parlare chiaro. Lui ha messo mano al portafoglio e ha staccato un assegno di 4 milioni e mezzo di euro per una gestione di 18 anni, senza chiedere niente alle istituzioni, invitandole a venire a vedere i progressi fatti. “Invito Matteo Renzi a venire, lui che vuole il tour dei 100 teatri.”
I lavori sono iniziati il 30 aprile e il restyling dei due teatri è quasi fatto. I camerini storici sono stati messi a lustro e all’antico splendore. Per mettere a norma l’impianto elettrico sono stati spesi un milione di euro.
Barbareschi non ha badato a spese e ha creato una sinergia per eventi con la Treccani, il Fai e Andrea Carandini per le lezioni di archeologia. Inoltre ci sarà la domenica in musica con L’Accademia di Santa Cecilia.
Nel 2018 il Teatro Eliseo compirà 100 anni e non sono mancate da parte dell’artista divertenti affermazioni, come quella dei due fantasmi registi presenti nei camerini, come a testimoniare che anche loro fanno fatica a lasciare il vecchio per il nuovo.
Fra i tanti spettacoli in cartellone, “Grand Gruignol all’italiana” con Lunetta Savino per la regia di Alessandro D’Alatri, “Tradimenti” Con Ambra Angiolini e Francesco Scianna, per la regia di Michele Placido, “Scandalo” con Franco Castellano e Stefania Rocca, “Il grande dittatore” con Massimo Venturiello e Tosca, “Hanno tutti ragione” con Iaia Forte per la regia di Paolo Sorrentino, “Sei personaggi in cerca d’autore” con Gabriele Lavia.
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